Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
martedì 15 ottobre 2024
 
 

Il Messico in festa per il Papa

24/03/2012  Il viaggio pastorale di Benedetto XVI in America Latina all’insegna della «continuità con Giovanni Paolo II». E lunedì il Pontefice arriverà a Cuba.

Il Messico in festa per il Papa  All’insegna della «continuità con Giovanni Paolo II», come ha confidato lo stesso Benedetto XVI, si è avviato il viaggio pastorale in America Latina. Sei intensi giorni, metà in Messico e metà a Cuba, che papa Ratzinger ha voluto compiere «per incoraggiare e per imparare, per confortare nella fede, nella speranza e nella carità, per confortare nell’impegno per il bene e per la lotta contro il male».

Un’intensa riflessione, quella proposta dal Pontefice, rispondendo in aereo alle domande dei giornalisti del seguito. «La Chiesa non è un potere politico, non è un partito, ma è una realtà morale, un potere morale», ha sottolineato. Perciò «il primo mestiere della Chiesa è educare le coscienze, sia nell’etica individuale sia nell’etica pubblica, e così creare una responsabilità necessaria. E questo cerchiamo di fare con la dottrina sociale della Chiesa: naturalmente questa morale pubblica deve essere una morale ragionevole, condivisa e condivisibile anche da non credenti».

Commentando poi l’appello di papa Wojtyla nel suo storico viaggio del 1998, «Cuba si apra al mondo e il mondo si apra a Cuba», Benedetto XVI ha affermato che «oggi è evidente che l’ideologia marxista com’era concepita non risponde più alla realtà: devono essere trovati nuovi modelli, con pazienza, in modo costruttivo. In questo processo che esige pazienza ma anche decisione, vogliamo aiutare in spirito di dialogo per evitare traumi e per aiutare verso una società fraterna e giusta come la desideriamo per tutto il mondo. E vogliamo collaborare in questo senso. È ovvio che la Chiesa sta sempre dalla parte della libertà, la libertà della coscienza, la libertà della religione. In questo senso contribuiamo, contribuiscono anche proprio i semplici fedeli».

All’aeroporto messicano di Guanajuato, e lungo le strade verso il capoluogo Leòn, il Papa è stato accolto da centinaia di migliaia di persone in festa. Nel discorso durante la cerimonia di benvenuto ha espresso tutta la sua gioia per questa visita: «Desidero stringere la mano di tutti i messicani e raggiungere le nazioni e i popoli latinoamericani, ben rappresentati qui da tanti vescovi, proprio in questo luogo nel quale il maestoso monumento a Cristo Re manifesta il radicamento della fede cattolica tra i messicani».

In questi giorni, ha promesso, «chiederò vivamente al Signore e alla Vergine di Guadalupe che questo popolo faccia onore alla fede ricevuta e alle sue migliori tradizioni; e pregherò specialmente per coloro che più ne hanno bisogno, particolarmente quanti soffrono a causa di antiche e nuove rivalità, risentimenti e forme di violenza. Già so che mi trovo in un Paese orgoglioso della sua ospitalità e desideroso che nessuno si senta estraneo nella sua terra. Lo so, già lo sapevo, però ora lo vedo e lo sento in modo molto profondo nel cuore».

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo