C'è grande attesa per la prima
mondiale di Bread, Water and Salt, l'opera composta da Luca
Francesconi su testi di Nelson Mandela, in programma il 3,5 e 6
ottobre al Parco della Musica di Roma. La composizione di Francesconi
apre la stagione 2015-2016 dell'Accademia di Santa Cecilia
insieme a uno dei capolavori della musica di tutti i tempi, la
Sinfonia n. 9 di Beethoven. Si tratta di un accoppiamento non
casuale, perché le parole ispirate di Mandela racchiudono quegli
ideali di gioia e libertà presenti nel testo di Schiller e nella
musica di Beethoven.
L'Orchestra
e il Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia sono diretti da
Antonio Pappano. La composizione di Francesconi (nato a Milano nel
1956) prevede la voce di un soprano e il pubblico del Parco della
Musica (ma anche i telespettatori di Rai5 e gli ascoltatori di
Radio3, che trasmetteranno in diretta l'evento) potranno ammirare
l'artista sudafricana Pumeza Matshikiza. Nata nel 1979 in una
township (un'area urbana riservata solo alla popolazione di colore),
Pumeza vive da anni a Londra. A Roma canterà i testi di Mandela
nella originaria linga xhosa.
Pumeza,
lei da bambina è cresciuta nelle township, mentre era in vigore
l'apartheid. Quali sono i ricordi più vivi di quel periodo?
Della
mia infanzia ricordo soprattutto gli insediamenti informali, i
furgoni della polizia, le sparatorie, le messe domenicali quando
cantavo nel coro e i giorni della scuola.
In
quegli anni come immaginava il suo futuro?
Non
pensavo ad altro che a sopravvivere, poi da adolescente cominciai a
sognare di viaggiare per il mondo.
Da
ragazzina lei scoprì l'opera lirica ascoltando per caso la radio.
Come mai l'opera la colpì così tanto?
Forse
perché cantavo nel coro della scuola e avevo una certa familiarità
con gli oratori sacri, anche se non conoscevo il mondo della musica
classica che aveva prodotto quelle composizioni. Quello che ascoltai
alla radio mi sembrò molto bello, trovai sublime quella fusione di
voci e di musica. Non capivo la lingua ed ero curiosa di capire come
si cantava in quel modo. Poi, alla fine del brano, l'annunciatore
radiofonico disse qualcosa a proposito di Figaro.
Quali
sono stati i primi passi della sua carriera?
Ho
studiato per tre anni al South African College of Music e, mentre
studiavo, presi parte all'opera di Kevin Volan Le confessioni di
Zeno, basato sul romanzo di Italo Svevo La coscienza di Zeno,
diretta da William Kentridge. Io e Kevin diventammo amici e lui
decise che dovevo studiare all'estero. Così mi comprò un biglietto
aereo e mi fece andare a Londra. Lì ho fatto un'audizione al Royal
College of Musica e ho vinto una borsa di studio di tre anni. Finiti
gli studi, ho superato un'audizione per un programma dedicato ai
giovani artisti della Royal Opera House, dove dirigeva già il
maestro Pappano. Ho seguito il programma per un paio di anni, poi mi
sono trasferita a Stoccarda per unirmi alla compagnia dell'Opera di
Stato. E a Stoccarda ho firmato il contratto discografico con la
Decca.
Per
lei sarebbe stato impossibile fare la carriera di cantante d'opera in
Sudafrica?
In Sudafrica, dove c'è ancora molta povertà,
l'opera è un lusso. Per un cantante diventa inevitabile fare
carriera in Europa, dove l'opera è un'attività importante. In
questo momento in Sudafrica stanno emergendo molti giovani cantanti e
hanno bisogno di sostegno.
Qual
è il suo ricordo più vivo di Nelson Mandela?
Ricordo
il suo discorso che ha ispirato la composizione di Luca Francesconi.
Mandela aveva un sogno che poteva realizzarsi solo con l'unione di
tutti i sudafricani. Io condivido il suo sogno. Io credo in una
umanità che si esprime in varie forme. Essere diversi non è il
problema, invece la paura delle differenze è il problema.
Che
effetto le fa cantare le parole di Mandela nella composizione di
Francesconi?
E'
una grande esperienza per varie ragioni: è una prima mondiale, è un
brano ispirato da un grande leader politico, l'ha composto un
italiano e lo dirige uno dei più grandi direttori d'orchestra del
nostro tempo.
Dopo
il concerto di Roma quali sono i suoi progetti?
In
ottobre registrerò con la Decca alcuni brani per un album che dovrà
uscire nell'aprile del 2016. A novembre, a Stoccarda, sarò Mimi
nella Bohème e Michaela nella Carmen. Mi aspettano dei
recital a Londra, Parigi e in Germania, infine ritornerò alla Scala
per un'opera nell'autunno del 2016.