Sono separata da tre anni, una bambina di nove; al rientro dalle ferie, il mio ex doveva venire a prenderci al treno, come d'accordo. Non si è visto!
La mia bambina ha cominciato a piangere disperata e io le ho spiegato: “Non ti sei ancora accorta che tuo padre pensa solo a sé? Smettila di piangere!”
Lei era sempre più disperata. Che fare?
CAMILLA
Risposta di Mariateresa Zattoni
– Sì, lo so, cara Camilla: hai rabbia e livore verso il tuo ex marito, sempre così poco affidabile, al punto che nemmeno ti avvisa quando non può venire a prendere nostra figlia alla stazione! Ma perché coinvolgere la bambina in tutto questo? Perché rubarle quel piccolo pezzo di padre che le spetta?
Mi racconti che la bambina ti si è ribellata, ti ha insultata, urlando: “Il mio papà è buono e mi vuole bene! Sei tu la cattiva!!”. Non ti accorgi che ha ragione? Tu dici: “Se ne deve fare una ragione, questa figlia: suo padre non tiene a lei; questa è la realtà!”. E così ti autorizzi a strapparla via da suo padre, come se fosse indegna del bene che lui potrebbe offrirle, rischiando di contribuire alla sindrome da alienazione parentale (PAS), perché sei più centrata sul tuo dolore che sul bene della bambina.
Con un po’ più di generosità, potresti dirle: “Vedi, forse il papà aveva troppo da fare... ora prenderemo un bel taxi e poi a casa chiamerai papà e, se vuoi, gli chiederai perché non è venuto a prenderti!”. E se lui racconta bugie? Potrebbe essere, ma preservare un pezzettino di papà per tua figlia è la vera protezione: da grande ti ringrazierà per aver saputo mettere da parte il tuo dolore e la tua rabbia per fare spazio a lei.