Il ministro degli Esteri e il direttore dell'Unità di Crisi della Farnesina, Nicola Minasi.
Il mondo si china al capezzale del Corno d’Africa, regione messa in ginocchio da disastri naturali (come la siccità) e da conflitti sanguinosi. La situazione è sempre più drammatica. Il Corno d'Africa sta vivendo la più grave e prolungata siccità degli ultimi decenni. Almeno 43,3 milioni di persone necessitano di assistenza vitale . ea loro 28,6 milioni in Etiopia, 6,4 milioni in Kenya e 8,25 milioni in Somalia,
Le recenti e abbondanti piogge potrebbero migliorare la situazione in diverse aree, ma la maggior parte delle precipitazioni si è verificata nell'arco di una settimana, con acquazzoni estremamente violenti che hanno provocato inondazioni improvvise e la perdita di case e bestiame in aree già colpite dalla siccità.
La fame e l'insicurezza alimentare sono particolarmente preoccupanti. Oltre 23,5 milioni di persone stanno sopportando alti livelli di insicurezza alimentare in Etiopia, Kenya e Somalia. Circa 13,2 milioni di capi di bestiame sono morti dall'inizio della siccità. L’insicurezza idrica sta portando a un aumento delle malattie, aggravando ulteriormente la situazione.
Il 24 maggio, alla vigilia dell’Africa Day, il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres e i Governi di Italia, Qatar, Regno Unito e Stati Uniti, in collaborazione con i governi di Etiopia, Kenya e Somalia, hanno convocato un evento di alto livello per sostenere la risposta umanitaria nel Corno d’Africa. L’obiettivo è di intervenire con una somma di 7 miliardi di dollari entro il 2023.
In video collegamento dal quinto piano della Farnesina, il ministro degli Esteri Antonio Tajani sottolinea che "l'Africa è prioritaria per la nostra azione internazionale”. Per gli interventi umanitari e iniziative di sviluppo l'Italia quest'anno metterà a disposizione in totale 70 milioni di Euro. 40 milioni saranno dati ai progetti di aiuto umanitario delle Nazioni Unite, altri 30 milioni saranno destinati a iniziative nel settore dello sviluppo.
"Continueremo a sostenere le aspirazioni africane alla pace, alla stabilità e alla crescita, a investire nell'istruzione e nelle opportunità di lavoro anche attraverso nuove joint venture industriali” ha aggiunto Tajani, spiegando che l’Italia, per lo sfruttamento delle materie prime, non vuole avere un atteggiamento “da pirati”, ma “con azioni congiunte fra imprese africane e italiane”.
Tajani ha anche auspicato in Africa una maggiore presenza dell’Unione Europea. “Nei vertici europei”, spiega, vedo finalmente nei mei colleghi un atteggiamento più attento all’Africa. Non si può lasciare il continente africano a interloquire solo con Russia e Cina e a volte le rivalità fra gli stati europei avvantaggiano solo gli stati terzi”.
Dopo il collegamento in video conferenza, il ministro Tajani ha accompagnato i giornalisti in visita all’Unità di Crisi del ministero degli Esteri, la struttura che ha come missione la tutela dei cittadini italiani all’estero in situazioni di emergenza. Di recente L’Unità di Crisi, diretta da Nicola Minasi, ha svolto un lavoro determinante per l’evacuazione dei nostri connazionali in Sudan. Anche ieri, nella sala operativa, gli occhi del personale erano puntati sulle aree calde del mondo, come il Sudan e l’Ucraina.
Il portale ViaggiareSicuri.it, curato dall’Unità di Crisi, che contiene profili continuamente aggiornati di tutti i Paesi: informazioni generali, sicurezza, situazione sanitaria, condizioni climatiche, cautele da adottare, link utili. Si tratta di un servizio pensato e sviluppato anche per favorire scelte di viaggio consapevoli e responsabili, un atteggiamento vigile e comportamenti adeguati alle località visitate.