“Sono orgoglioso di portare un cuore
cristiano nel mio petto di musulmano e per sempre custodirò dentro questo cuore l’amore per quella mamma
che me lo ha donato”. Fanno venire i brividi, quelli belli, buoni, che regalano
speranza e non paura, le parole di Hicham Ben’ Mbarek, vincitore del Premio Le Buone
Notizie Civitas casertana perché è lui
la buona notizia in un momento in cui sembra che prevalgano ancor più di sempre
le brutte notizie.
Come racconta lui stesso, di origine marocchina, arrivato
all’età di 7 anni nel nostro Paese dopo un viaggio su un gommone abbracciato alla
sua mamma, oggi non ci sarebbe se un giorno un’altra mamma non avesse
acconsentito al dono degli organi del proprio figlio morto improvvisamente: “Mi
avevano dato pochi giorni, anzi poche ore di vita. Giocavo a calcio e mi sono
accasciato sul campo, sette attacchi di cuore uno via l’altro e lunghi mesi
in ospedale con la prospettiva che tutto potesse finire improvvisamente e
invece grazie all’amore grande di quella madre, che non si è chiesta a chi
sarebbero andati gli organi di suoi figlio, di quale religione fosse o di che
Paese, sono ancora qui e proprio in
queste ore sta per nascere il mio terzo bambino. Anche lui non ci sarebbe stato
e i miei altri due figli, una bambina e un maschio, sarebbero rimasti senza papà”.
La
gratitudine di Hicham (la cui storia è stata scoperta da Gianluca Testa che ne ha scritto sul blog Buone notizie del Corriere) ha la forza dei sentimenti semplici che non hanno bisogno
di proclami né di spiegazioni perché, come racconta con chiarezza cristallina: “Non
ci sono buoni e cattivi a seconda dell’etichetta, musulmani, cristiani ebrei o
che altro. Ci sono uomini che amano come la mamma che mi ha donato il mio nuovo
cuore e uomini che uccidono come quelli che hanno colpito a Parigi di recente e mille e
mille altri prima di loro nella storia, perché noi adulti abbiamo rovinato
tutto, a cercare mille ragioni per giustificare l’odio e invece l’unica cosa
che possiamo fare è ripartire dai nostri bambini, come quello che sta per
nascere che abbiamo deciso di chiamare Adam Francesco, in onore di questo Papa
che sta facendo di tutto per seminare pace. Con mia moglie vorremo dargli il
nome e battezzarlo secondo i due riti perché Dio è uno solo e insegna solo
amore”.