Il Premio Nobel per la Pace 2021 premia due giornalisti coraggiosi che si sono sempre battuti per la libertà di espressione in contesti difficili: la filippina Maria Ressa, fondatrice del sito di notizie Rappler e il russo Dmitry Muratov, caporedattore del quotidiano Novaya Gazeta.
Nella motivazione del Nobel si legge che i due giornalisti sono stati premiati “per i loro sforzi di salvaguardare la libertà di espressione, che è una precondizione per la democrazia e una pace duratura”. Il Comitato norvegese del Nobel ritiene che “un giornalismo libero, indipendente basato sui fatti serve a proteggere contro gli abusi del potere, le bugie e la guerra di propaganda”.
Dmitry Muratov, 59 anni, nel 1993 è stato tra i fondatori del quotidiano Novaya Gazeta, una voce libera e coraggiosa nel panorama dell’informazione in Russia. Da allora 6 giornalisti del quotidiano sono stati uccisi. Fra loro anche Anna Stepanovna Politkovskaja, assassinata nel 2006. Nonostante questi episodi, Muratov ha sempre difeso l’indipendenza del giornale e i suoi giornalisti.
Maria Ressa, 58 anni, giornalista filippina naturalizzata statunitense, cofondatrice nel 2012 del sito di giornalismo invesrigativo Rappler, rappresenta una delle voci più critiche sull'operato del presidente filippino Rodrigo Duterte. Il Comitato del Nobel vede in lei una “impavida difensora della libertà di espressione”. Il suo coraggio le è costato anche il carcere. Ressa ha un cognome italiano. Infatti ha adottato il cognome del patrigno italo americano che sposò sua madre negli Stati Uniti. Il suo padre filippino morì quando Maria aveva un anno.
Finora Maria Ressa è l’unica donna premiata con un Nobel nel 2021. Resta ancora da assegnare il Nobel per l’economia.