Vanessa e Michele, avrebbero dovuto sposarsi il 21 settembre (Foto Michele Palazzi/Contrasto).
Avevano chiesto tutti i permessi
al Vicariato di Roma per poter
celebrare il loro matrimonio
nella cappella del monastero
Regina Carmeli in via del
Casaletto, dove fra le 19 carmelitane
scalze c’è anche suor
Maria Carmela, zia del futuro
sposo. Vanessa e Michele alla comunità
delle claustrali avevano già consegnato
con emozione le partecipazioni e tutto
era fissato per domenica 21 settembre.
Finché un giorno, poco prima di Pasqua,
squilla il cellulare di Michele:
«C’è la possibilità che a presiedere le vostre
nozze sia il Santo Padre… Mi ha appena
chiamato il parroco, don Luciano
Caforio, per comunicarmelo», dice d’un
fiato suor Maria Carmela al nipote.
La parrocchia di Santa Maria del Carmine
e San Giuseppe al Casaletto, infatti,
è una di quelle da cui provengono
una quarantina di fidanzati che domenica
14 settembre avranno la gioia di sposarsi
in Vaticano, durante la Messa delle
9. Con un officiante davvero speciale:
papa Francesco.
Anche per lui sarà la
prima volta, da quando è vescovo di Roma.
E l’evento precede di tre settimane
l’atteso Sinodo dei vescovi sulla famiglia.
Anche se non è il primo Papa a celebrare
matrimoni, storicamente si tratta
comunque di una rarità; vent’anni fa,
nell’ottobre ’94, san Giovanni Paolo II celebrò
nozze pubbliche durante il primo
Incontro mondiale delle famiglie.
«Suor Maria Carmela mi aveva regalato
a Natale un calendario con Francesco
e io avevo ritagliato la scheda di
ogni mese, incollandola nel mio “book”
con tutti i dettagli della preparazione e
dell’organizzazione delle nozze. Così
ogni giorno, guardando le foto del Papa,
gli chiedevo preghiere in vista del
matrimonio», racconta Vanessa, 31 anni.
Vive con Michele, trentenne, in un
appartamento a Ostia Lido; i loro genitori
abitano a pochi metri di distanza.
E loro due sono andati all’asilo insieme:
uno scatto che li ritrae con il
grembiule lo hanno voluto mettere sul
retro delle partecipazioni. Le loro esistenze
scorrevano su binari paralleli dopo
quel triennio condiviso. «Pur abitando
vicinissimi, non ci siamo più rivisti
», ricorda Vanessa. Sette anni orsono a una cena di amici si ritrovano, entrambi
tra gli invitati: «Ci siamo riconosciuti
immediatamente», confida con
un sorriso lui.
Che è stato anche il padrino
di cresima di Vanessa, qualche anno
fa. La decisione di sposarsi arriva a Capodanno,
sotto la Tour Eiffel a Parigi; il
corso di preparazione lo hanno frequentato
alla parrocchia Santa Maria Stella
Maris di Ostia. «Lo consiglio anche alle
coppie non credenti che si sposano civilmente
», sottolinea Michele
Il parroco don Plinio Poncina li ha
invitati a portare la loro testimonianza
nel prossimo gruppo di fidanzati. «Abbiamo
imparato molto», aggiunge Vanessa.
«Un esempio? Perdonarsi tutto,
allenarsi a superare i propri limiti per
andarsi incontro». Il 14 febbraio non
erano riusciti a partecipare all’incontro
per i fidanzati con il Papa in piazza San
Pietro. «Piangendo dissi a don Plinio:
“Vorrà dire che la prossima volta che vedrò
il Papa succederà più da vicino”»,
racconta Vanessa, mostrandomi in gran
segreto la foto del suo abito da sogno.
Laura e Marco, un'altra delle venti coppie sposate da papa Francesco (Foto Michele Palazzi/Contrasto).
Poco praticante
Invece Laura e Marco
c’erano, il 14 febbraio. «Avevamo scelto
come data del matrimonio il 4 ottobre,
san Francesco, pensando proprio a
lui». Lei, 34 anni, si è riavvicinata alla
fede dopo l’elezione di papa Bergoglio:
«Ero poco praticante, ma rispettosa delle regole», puntualizza. Sabato
scorso ha ricevuto il sacramento della
confermazione nella basilica di San
Giovanni in Laterano. In poco più di
un anno e mezzo la sua vita si è capovolta.
Originaria di Caserta, è venuta a
Roma per un lavoro impegnativo: è responsabile
di direzione di un’azienda.
«Il 5 gennaio 2013, al matrimonio di
mia cugina, ho conosciuto Marco, amico
dello sposo, single impenitente. Nato
a Cassino, fa il ballerino professionista
di danza moderna e fino a dicembre
aveva lavorato sempre all’estero. Colpo
di fulmine: dopo tre mesi vivevamo insieme,
dopo quattro abbiamo deciso di
sposarci», sintetizza Laura.
«La Madonna mi ha regalato te, era
proprio quello che volevo», aggiunge
Marco. Se i litigi «sono all’ordine del
giorno, come dice Francesco l’importante
è fare pace. Quelle sue tre parole
cardine per il matrimonio, “permesso,
grazie, scusa”, le abbiamo volute sulle
partecipazioni», raccontano.
«Quando don Francesco Mazzitelli,
parroco della nostra parrocchia di
Ognissanti, ci ha detto che eravamo stati
scelti, non abbiamo dormito per due
notti». E Laura ci tiene a sottolineare:
«Il sogno di ogni donna è quello di farsi
accompagnare all’altare sfilando nella
chiesa. In questo caso non sarà così.
Ma saremo benedetti da un papà che
trasmette molta pace».