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domenica 06 ottobre 2024
 
 

Il palcoscenico che fa bene alle psiche

27/03/2023  Nella Giornata mondiale del Teatro, che si celebra il 27 marzo, viene sottolineata l'aiuto che deriva dalla teatroterapia.

Il 27 marzo si celebra la Giornata Mondiale del Teatro, istituita dall’International Theatre Institute il 27 Marzo 1962. La giornata celebra il teatro in tutte le sue forme e dimensioni, sottolineando come l’arte del teatro sia uno strumento e un mezzo di espressione universale e a disposizione di tutti.

Un articolo pubblicato su NDS (Notizie di Spettacolo) sottolinea com il teatro può rappresentare anche una forma efficace di terapia per le persone con disagio psichico.

Ilaria Vergine, psicoterapeuta specializzata in analisi bioenergetica, che da anni segue e cura diversi progetti teatrali assieme a soggetti affetti da disagio psichico, spiega: “Il teatro viene unito allo strumento della bioenergetica, che permette di lavorare sul corpo e di promuovere una consapevolezza corporea con gli esercizi proposti. Il suo punto di forza è la possibilità di utilizzare il teatro nella sua primaria forma di creatività. In questo modo esso si trasforma, diventando uno strumento che permette di essere applicato non solo in ambito educativo e sociale, ma anche terapeutico”.

L’obiettivo, spiega Ilaria Vergine a NDS,  è quello di “costruire un equilibrio emotivo-relazionale che si basi sul rispetto, sulla cooperazione e sulla tolleranza. Utilizzare questo strumento creativo per creare le basi della fiducia verso sé stessi, dell’intimità e della collaborazione con gli altri. E questo va ad agire sulla crescita della persona, in termini di autostima e di capacità ci comunicare e di relazionarsi con gli altri”.

L’articolo ricorda l’esperienza dell’associazione “Teatro Patologico”, che dal 1992 si occupa di trovare un contatto tra il teatro e un ambiente dove si lavora sulla malattia mentale, dove girano ragazzi con gravi problemi psichici.“Quando assiste ai nostri spettacoli il pubblico riconosce che non c’è niente di impostato. Anzi, è proprio la grande espressività emotiva autentica di queste persone ad essere il vero punto di forza”, spiega il regista Dario D’Ambrosi.

 
 
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