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mercoledì 06 novembre 2024
 
 

Il pallone è sporco, ribelliamoci

12/06/2011  Ha ragione Sky per risanare il calcio insozzato c'è una sola strada: affamarlo. Anche d'amore.

Il pallone ha sempre fame, di soldi, di visibilità, di passione. S'illude che lo spettacolo debba sempre continuare, anche se gli attori sono sporchi, se il risultato è taroccato. Che fare allora? Fermare i campionati? Troppo difficile. Molto più facile e naturale sarebbe che Sky facesse come dice (e che i suoi concorrenti facessero altrettanto): lo spettacolo non è all'altezza? Chi lo paga smette di farlo. E il calcio italiano che, molto più degli omologhi stranieri, si è adagiato sul divano, dipendendo alla grande dai diritti Tv si troverebbe in men che non si dica seduto per terra. Idem dicasi per gli sponsor. Si smarchino: in un mercato sano un cattivo testimonial è un cattivo affare.

     Ma perché la minaccia abbia seguito, senza che questo si porti dietro una sollevazione popolare, e senza che ingrassino i concorrenti delle Tv virtuose, bisognerebbe che prima o contestulmente si ribellassero i tifosi non, come fanno, contro stampa e magistratura colpevoli di ficcanasare, ma contro chi ruba loro, ammannendo al pubblico partite truccate, non solo i soldi del biglietto e dell'abbonamento Tv, ma quel che è peggio i sentimenti. Il tifo, in fondo, è una forma d'amore, ma se l'amore non è malato pretende reciproca fedeltà. E qui invece da troppo tempo qualcuno ha tradito.

     Passi una volta, (scommesse anni 80): l'amore è cieco. Passi, già meno, la seconda (calciopoli): l'amore è sempre cieco però farsi tradire due volte non fa onore. La terza volta non può passare: alla terza volta delle due l'una o l'amore: è fesso o è complice. Possibile che per ribellarsi serva una sentenza penale e la costituzione di una parte civile? Non può la gente civile, prima che la giustizia finisca il suo corso, alzarsi e andare a divertirsi altrove. Per divorziare dal pallone, in fondo, non c'è neppure bisogno di pagare l'avvocato. E sacri vincoli da onorare non ce ne sono.

     Ps. Tanto per chiarire la situazione, come ha ben ricostruito il Sole 24 Ore in chiusura di Serie A: i ricavi derivati dalla Tv nell'ultimo campionato ammontano al 57%, 5% in più dell'anno precedente. Valgono 800 milioni di euro netti. Mentre calano le vendite dei biglietti per lo stadio, che valgono solo il 12% del totale.  

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