Il pellegrinaggio al santuario della Vergine della carità di El Cobre, nel quarto centenario del ritrovamento della venerata statua, ha caratterizzato il primo giorno della visita di Benedetto XVI a Cuba, anche qui accolto come in Messico da una popolazione in festa.
A quattordici anni dallo storico viaggio di Giovanni Paolo II, che incoronò l’immagine mariana come Regina e Patrona dell’isola, papa Ratzinger ha esortato tutti i cubani a porsi sotto la protezione della Vergine e ha lanciato un appello «perché diate nuovo vigore alla vostra fede, viviate di Cristo e per Cristo, e, con le armi della pace, del perdono e della comprensione, vi impegnate a costruire una società aperta e rinnovata, una società migliore, più degna dell’uomo, che rifletta maggiormente la bontà di Dio».
Nel discorso di risposta al benvenuto del presidente Raul Castro, il Pontefice – definendosi «pellegrino della carità», venuto «per confermare i miei fratelli nella fede e incoraggiarli nella speranza» – aveva esplicitamente rivolto il proprio pensiero anche agli esuli, affermando: «Saluto con tutto l’affetto del mio cuore i fedeli della Chiesa cattolica in Cuba, i cari abitanti di questa bella isola e tutti i cubani, lì dove si trovano».
Ma lo sguardo di Benedetto XVI non si è limitato a Cuba. «Molte parti
del mondo vivono oggi un momento di particolare difficoltà economica»,
ha sottolineato, «che non pochi concordano nel situare in una profonda
crisi di tipo spirituale e morale, che ha lasciato l’uomo senza valori e
indifeso di fronte all’ambizione e all’egoismo di certi poteri che non
tengono conto del bene autentico delle persone e delle famiglie».
Di qui un preciso invito: «Il vero progresso necessita di un’etica che
collochi al centro la persona umana e tenga conto delle sue esigenze più
autentiche, in modo speciale della sua dimensione spirituale e
religiosa. Per questo, nel cuore e nella mente di molti, si fa strada
sempre di più la certezza che la rigenerazione delle società e del mondo
richiede uomini retti e di ferme convinzioni morali e alti valori di
fondo che non siano manipolabili da interessi limitati, e che rispondano
alla natura immutabile e trascendente dell’essere umano».