«Basta con le parole, parole, parole come cantava Mina. E io non sono qui per dirvi parole, perché darebbe come sporcare la sacralità di quello che avete detto. Non le parole, ma le storie, i vostri cammini». Così papa Franesco oggi a Frosinone ha esordito davanti alla platea di Nuovi Orizzonti, visitata a sorpresa nella Cittadella Cielo, sede internazionale dell’associazione, accolto dalla fondatrice Chiara Amirante e da don Davide Banzato, oltre ai giovani della struttura e dai membri del consiglio generale di Nuovi Orizzonti, terminato ieri. Dopo aver ascoltato quattro toccanti testimonianze di giovani usciti dai tunnel di varie dipendenze, secondo quella che è la mission di Nuovi Orizzonti, papa Francesco ha voluto quindi rispondere non tanto alle domande che gli sono state rivolte, ma ha voluto riprendere proprio le indicazioni dei racconti, ascoltati con attenzione e partecipazione: «Le vostre sono storie di sguardi, tanti sguardi che prima non vi riempivano la vita, finché non avete sentito uno sguardo che non era come gli altri, di chi ti ha guardato con amore. Il Signore ha detto: “Vieni con me” e ti ha preso per mano. Lo sguardo del Signore è paziente, ti aspetta».
«E poi – ha aggiunto il Pontefice – ci sono le voci, “un filo di silenzio sonoro” come dice il profeta Elia. Anche voi – ha aggiunto rivolgendosi alla platea di Nuovi Orizzonti che lo attendeva fin dal primo mattino – avete cercato tanto, ma siete stati trovati, siamo stati trovati. Voci, sguardi, lotte fino alla lotta finale, così è la nostra storia con Gesù. Tutti voi avete dato testimonianza di Gesù. Voi non avete fatto come certi manager, un corso su come vincere nella vita o come guarire dalle nevrosi: voi siete stati accarezzati. Gesù si abbassa, si fa vicino. Anche io ho fatto un cammino, per farmi salvare, non per diventare papa», ha aggiunto Bergoglio scatenando l’ennesimo battimani di una giornata intrisa di gioia. Il Pontefice ha quindi invitato i presenti ad abbandonare «la logica del ma, faccio questa cosa ma…, come se ci mancasse sempre qualcosa. Ma se tu vuoi camminare nella logica del ma, non hai ancora lasciato entrare il Signore».
«C’è il Mistero di Dio che si è fatto vicino, che mi ha amato, questo voglio dirvi, non rispondere alle vostre domande – ha sottolineato il Jorge Mario Bergoglio riprendendo il filo iniziale del suo intervento - Voi siete il Mistero dell’incontro di una persona con Gesù. Voi avete testimoniato la fecondità, perché l’amore è sempre quello fecondo, anche quello di me che sono vescovo, che sono “uno zitellone che non ha figli”, perché si è sempre fecondi. La vostra vita è anche il seminare un fatto: che Dio è amore, ci prende per mano per salvarci. La vita se non è feconda non serve», si è avviato a concludere il Papa non prima di aver ringraziato anche <la fecondità degli artisti>, con riferimento ad Andrea e Matteo Bocelli che hanno duettato e a Nek che pure ha cantato davanti al Pontefice.
Nel corso dell’omelia, celebrata sempre a Cittadella Cielo, nel commentare in particolare la prima lettura e la ricostruzione del tempo, Francesco ha esaltato proprio la “ricostruzione” che Nuovi Orizzonti opera nel cuore e nella vita di tante persone, invitandoli «ad avere sempre la voglia di ricostruire, perché lui ci difende da coloro che amano le rovine».
Poco prima delle 16, al termine quindi di una visita durata sei ore, tutta all’insegna della gioia (secondo “E gioia sia”, il motto di Nuovi Orizzonti) e che lo ha visto pranzare anche con alcuni ospiti della struttura, papa Francesco ha lasciato Frosinone salutato da cori da stadio.