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mercoledì 16 ottobre 2024
 
la visita
 

La pace, l'attenzione ai detenuti, i sogni dei bambini. Verona attende il Papa

17/05/2024  Tutto pronto in città (meteo incluso, dopo le piogge torrenziale dei giorni scorsi) per accogliere Francesco. Attese 50mila persone. In piazza San Zeno l’incontro con bambini e ragazzi accompagnati dai catechisti. All’Arena il dialogo con i Movimenti popolari sui temi del disarmo, migrazioni, diritti e democrazia. Il vescovo Pompili: «Questa terra è stata un crocevia storico di popoli, di dialogo dove può fiorire il confronto e, soprattutto in questi tempi difficili, la pace»

Sui cartelloni della tangenziale di Verona campeggia la scritta “Viva il Papa”. Persino il meteo, dopo giorni di pioggia devastante che hanno messo in ginocchio mezzo Veneto, sembra più clemente con un timido sole che si fa spazio tra le nuvole. Verona attende papa Francesco all’insegna della semplicità e della sobrietà, due caratteristiche di questa visita che avrà come tema principale la pace e le guerre che la minacciano, come dimostra il logo e il tema scelto la visita: una colomba e la frase tratta dal Salmo 85 “Giustizia e pace si baceranno”.

Sono oltre 50 mila le persone che Francesco incontrerà nel corso dei vari eventi preparati in questi mesi con conferenze, approfondimenti tematici, contest, catechesi e momenti di preghiera. Una delle iniziative è la mostra “Verona: Habemus Papam”, inaugurata venerdì alla Chiesa dei Santi Apostoli, nel Sacello delle Sante Teuteria e Tosca di Verona, e che ospita 23 opere di Maupal, “Artista Urbano” di Roma, che è riuscito, con semplicità e ironia, a rendere accessibile il messaggio di papa Francesco; ma anche il concerto campanario diffuso “Campane di Pentecoste”, che sabato coinvolgerà ben 15 chiese del centro storico con le loro campane.

A L’Arena, lo storico quotidiano della città, sono arrivati i disegni realizzati dai bambini che il Pontefice incontrerà sabato mattina in piazza San Zeno, davanti alla Basilica che custodisce le spoglie del Patrono della città. Francesco si fermerà a dialogare con loro per una mezz'oretta, dopo il momento di preghiera all’interno della chiesa con preti e consacrati. Sulla piazza benedirà anche una nuova statua di Cristo alta circa dieci metri e realizzata in bronzo e acciaio, che sarà poi smontata e installata a Gerusalemme.

È la prima volta di papa Francesco a Verona che torna però in Veneto un mese dopo la visita a Venezia il 28 aprile. Verona è una terra, ha detto il suo vescovo Domenico Pompili parlando dell'arrivo del Papa, «crocevia di popoli, di dialogo dove può fiorire il confronto e, soprattutto in questi tempi difficili, la pace».

Uno degli appuntamenti più importanti della visita del Papa è “Arena di pace 2024”, una manifestazione storica che sin dagli anni Ottanta ha radunato i “costruttori di pace”, e in cui proprio Francesco ha dato appuntamento quest’anno ai movimenti popolari di tutta Italia.

All’interno di un evento che durerà l’intera mattinata nel suggestivo scenario dell’Anfiteatro Romano, e che coinvolgerà attivisti e artisti internazionali, il Papa interverrà per circa un’ora per rispondere ad alcune domande che sono emerse dai tavoli tematici di lavoro riunitisi nei mesi scorsi. I temi sono cinque: “Migrazioni”, “Ecologia integrale e stili di vita”, “Lavoro, economia e finanza”, “Diritti e democrazia”, “Disarmo”.

A condurre la mattinata areniana saranno Riccardo Iacona (conduttore di Presa diretta), Greta Cristini (reporter e analista geopolitica), Marino Sinibaldi (giornalista, critico letterario e conduttore radiofonico). Assieme ai volti storici di Arena di pace come padre Alex Zanotelli e don Luigi Ciotti, interverranno numerosi attivisti di rilievo che porteranno la loro testimonianza nell’anfiteatro scaligero.

In particolare, tra questi ci saranno Vanessa Nakate (attivista ugandese), Mahbouba Seraj (giornalista afgana), Joao Pedro Stedile (economista e attivista sociale brasiliano), Andrea Riccardi (fondatore della Comunità di Sant’Egidio), Aziz Abu Sarah (attivista e imprenditore palestinese) e Maoz Inon (imprenditore israeliano). Presenti anche Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, e il fisico veronese Carlo Rovelli, don Maurizio Patriciello, divenuto ormai un simbolo della lotta alla criminalità organizzata, una rappresentanza dei vescovi del Triveneto, i cardinali veronesi Mario Zenari, Nunzio apostolico in Siria, e Claudio Gugerotti, Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, a testimoniare il desiderio di dialogo e di confronto della Chiesa sui temi della giustizia e della pace.

Il terzo momento sarà nel carcere di Montorio dove il papa pranzerà con i detenuti che sono protagonisti della visita non solo per l’incontro con il Pontefice ma anche per aver realizzato gli allestimenti in legno, disposti sul palco dell’Arena e prodotti nella falegnameria che Reverse Cooperativa Impresa sociale gestisce all’interno del carcere veronese dal 2016. In particolare, tre detenuti si sono prodigati per realizzare la poltrona del Pontefice in Arena, le poltroncine laterali, il leggio e le pedane rialzate riservate rispettivamente al Papa, ai suoi ospiti-accompagnatori, allo speaker e ai musicisti.

Gli allestimenti sono realizzati con materia naturale, utilizzando legno proveniente da scarti produttivi e da filiera controllata e sono pensati perché possano essere riutilizzati.

L’ultimo appuntamento della visita è allo Stadio Bengodi dove alle 15 papa Francesco presiede la solenne celebrazione eucaristica della vigilia di Pentecoste. Anche Benedetto XVI nel 2006 aveva celebrato la Messa allo stadio.

La celebrazione eucaristica sarà preceduta da un tempo di animazione e riflessione coordinato dal Centro di pastorale adolescenti e giovani dal titolo “Per fare la pace ci vuole coraggio”. Saranno proprio i 3800 adolescenti e giovani presenti sul prato dello stadio i primi destinatari e i protagonisti di questa proposta di animazione che sarà strutturata con le musiche di Cpag band, supportata da Tribù gospel singers, i balli della scuola Urban Dancefloor, intervallati dalla lettura di alcuni brani tratti dai discorsi di papa Francesco, da un momento di valorizzazione dei ragazzi diversamente abili, con la proposta di un balletto da parte dell’ Asd La grande sfida, e dal racconto di una toccante testimonianza di Kevin Alexander Mijares Figueroa sul tema del perdono.

 
 
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