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mercoledì 23 aprile 2025
 
 

E il Papa affida Cuba alla Madonna

28/03/2012  In giornata si attende l'incontro fra Benedetto XVI e Fidel Castro. Un appello del Pontefice in favore delle persone ingiustamente detenute.

  In attesa dell’incontro con Fidel Castro preannunciato da un sito ufficiale cubano, Benedetto XVI ha nuovamente ribadito ieri al presidente Raul Castro «le attese della Chiesa per una sua vita sempre più intensa, espressione sempre più piena della sua fede, e anche per una maggiore presenza nella vita del Paese». Lo ha riferito padre Federico Lombardi, responsabile della Sala stampa vaticana, aggiungendo che si è anche parlato «della condizione attuale che vive il popolo di Cuba e della situazione della nazione».

Il Pontefice ha inoltre chiesto che possa essere considerato una festività il Venerdì santo «sentito come giorno fondamentale anche nella tradizione religiosa dei cubani». Un gesto analogo a quello di Giovanni Paolo II, che nel 1998 chiese di proclamare festivo il giorno del Natale e vide approvata la richiesta dal “lider maximo” Fidel.

Nel pomeriggio di oggi, nella Plaza de la Revolución della capitale La Habana, papa Ratzinger celebrerà la Messa e pronuncerà l’ultima omelia di questo intenso viaggio. Ma già ieri, visitando il santuario della Vergine della Carità di El Cobre, nei pressi di Santiago de Cuba, ha affidato «alla Madonna il futuro di Cuba, perché il Paese avanzi nel cammino di rinnovamento e di speranza, per il maggior bene di tutti i cubani». E ai moltissimi fedeli presenti ha chiesto di trasmettere il suo affetto a tutti i cubani «affinché sperimentino la consolazione e la fortezza nella fede».

Benedetto XVI ha affermato di aver pregato Maria «anche per le necessità di coloro che soffrono, di coloro che sono privi di libertà, lontani dalle persone care o vivono gravi momenti di difficoltà. Ho posto, allo stesso tempo, nel suo Cuore immacolato i giovani, affinché siano autentici amici di Cristo e non cedano alle proposte che lasciano tristezza dietro di sé».

E davanti alla venerata statua, ha aggiunto, «mi sono ricordato anche, in modo particolare, dei cubani discendenti di coloro che giunsero qui dall’Africa, come pure della vicina popolazione di Haiti, che soffre ancora delle conseguenze del ben conosciuto terremoto di due anni fa. E non ho dimenticato i molti contadini e le loro famiglie, che desiderano vivere intensamente nelle loro case il Vangelo, e offrono anche le loro case come centri di missione per la celebrazione dell’Eucaristia».

Il riferimento ai detenuti si è trasformato in una concreta richiesta al presidente Raul, mediante la consegna di una lista di nomi per i quali erano giunte alla Santa Sede petizioni di aiuto di carattere umanitario per la loro situazione di difficoltà. Dietro sollecitazione della Chiesa, recentemente il governo cubano aveva già concesso la liberazione di 2900 detenuti, alcuni dei quali dissidenti politici arrestati durante la repressione dell'agosto 2003.

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