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martedì 25 marzo 2025
 
 

Il Papa: pregate per la mia partita

13/08/2013  Papa Francesco incontra le nazionali di calcio di Argentina e Italia. I giocatori commossi, tra loro anche Balotelli, Messi e Buffon

Alla fine non ce l'ha fatta a chiedergli di andare allo stadio. Il ct della nazionale Cesare Prandelli, commosso davanti a papa Francesco, ha ascolta quasi in silenzio. «E' lui che mi ha detto che ha molti inviti, che vorrebbe fare tante cose e che in Vaticano lo rimproverano perché è un po' indisciplinato. Ma questo fa parte delle sue origini argentine, ha spiegato".
Le due nazionali di calcio, Italia e Argentina, domani si incontreranno all'Olimpico per una partita amichevole in favore di una iniziativa intrapresa dalla Pontificia accademia delle scienze. L'idea illustrata dal cancelliere monsignor Marcelo Sanchez Sorondo parte dai risultati raggiunti dalla Escuela de vecinos e dalle Escuelas hermanas, promosse da papa Francesco quando era arcivescovo di Buenos Aires. Si tratta di progetti educativi, il cui sito www.scholasoccurrentes.org è stato simbolicamente inaugurato dai clic di Gigi Buffon e Lionel Messi, che mette in rete le scuole che lavorano per promuovere lo sviluppo sostenibile, la giustizia e la pace, la cooperazione e la solidarietà. Valori importanti che il Papa ha sottolineato nell'udienza in sala Clementina con giocatori e rappresentanti delle due nazionali.
Parlando metà in spagnolo e metà in italiano Francesco ha spiegato che "per me è difficile fare il tifo tra queste due squadre. Però mi raccomando, che l'amichevole sia veramente un'amichevole". E poi ha esortato i giocatori a essere d'esempio dentro e fuori dagli stadi, a non dimenticare che "in campo si trovano bellezza, gratuità e cameratismo", a non "lasciare da parte la vocazione iniziale di uno sportivo", a "non dimenticare il termine dilettante, amateur". E poi ha detto ancora: "Ricordate che prima di essere campioni siete persone, rimanete sempre portatori di umanità".
Il Papa ha anche ricordato quando andava da bambino allo stadio con i genitori "in particolare ricordo il campionato del '46", quando la sua squadra, il San Lorenzo Almagro, ha vinto lo scudetto.
"Che gli stadi tornino a essere luoghi per le famiglie, con papà, mamma e bambini sugli spalti", ha aggiunto toccando il tema della violenza e mettendo in guardia anche i dirigenti sul fatto "che il calcio deve essere un vero sport".
Infine, prima di salutarli uno per uno, il Papa ha chiesto alle delegazioni di pregare per lui, "perché anch'io, nel campo dove Dio mi ha posto, possa giocare una partita onesta e coraggiosa per il bene di tutti noi".
"Le sue parole ci hanno commosso", ha detto in conferenza stampa Gigi Buffon, "oggi per noi è stato un giorno speciale perché questo è un Papa speciale. Le sue parole scaldano il cuore e ci rendono più facile essere migliori".

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