Paul:
Buongiorno, Santo Padre, mi chiamo Paul e ho 17 anni. L’aspetto dell’impegno dei cristiani nella società è tornato spesso, in questo anno, ma non è sempre facile, perché a volte la società stessa o i media rimproverano alla Chiesa sia di tacere sia di fare troppo. Lei stesso, Santo Padre, forse si trova a volte “confuso” tra queste diverse posizioni. La mia domanda è: come possiamo gestire tutto questo in quanto cristiani e membri della Chiesa?
Papa Francesco:
C’è anche nella Bibbia, all’inizio, nella Creazione, una parola che ti aiuterà. Quando Caino ha ucciso Abele, Dio chiamò Caino e gli ha fatto la domanda: “Caino, dov’è tuo fratello?”. E lui si è arrabbiato un po’ e gli ha detto: “Ma sono forse io il custode di mio fratello?”. Lì [per contrasto] c’è il punto chiave per l’impegno con gli altri, sia l’impegno più familiare, nella famiglia, con gli amici, sia quello nella società. Anche l’impegno di fare qualcosa per la patria, per il mondo. L’impegno. Avere cura dei fratelli, come tu hai bisogno che i fratelli abbiano cura di te. E questa è la vita cristiana: non viviamo isolati. Non siamo isolati, siamo un corpo, un corpo, e Dio vuole che andiamo in comunità, che abbiamo cura l’uno dell’altro, che cerchiamo di aiutarci nel cammino. L’impegno. Questa è la base dell’impegno, dell’engagement, proprio la base. Poi c’è nella famiglia, nel quartiere, con gli amici. Nella società un cristiano dev’essere una persona che si impegna. Non solo quelli che fanno politica, no, non solo quelli. Tutti, tutti. Nel posto in cui ti trovi. Fai il ragioniere? Vedi come farlo. Fai il medico? Vedi come farlo. Ognuno. Ma non si può essere cristiano senza impegnarsi nella società, senza creare la società. Non scandalizzatevi di questo. Per essere buon cristiano, bisogna sporcarsi le mani, nell’aiutare gli altri. Non solo le idee, no, con i fatti. Impegnarsi. E tante volte sbagliamo, è umano sbagliare. Chiedo perdono e vado avanti. Ma l’impegno. Cosa posso fare per gli altri? Per la mia famiglia, per la mia patria, per il mondo. Sempre cercare… Il contrario di Caino. Caino si è lavato le mani. Pilato si è lavato le mani. Il cristiano si sporca le mani. Capite? Per fare del bene per gli altri.
E c’era un’altra cosa che volevo dirti… Contro l’impegno cristiano ci sono due nemici brutti. Il primo è l’egoismo: “No… Io guardo le mie cose, i miei soldi, la mia famiglia…”. La chiusura. L’egoismo è una chiusura. Le persone egoiste non sanno guardare l’orizzonte. È proprio una chiusura del cuore. Pensate a una mamma: una mamma egoista, come farebbe? Immaginiamo come farebbe: si alza, guarda il bambino, è l’ora del latte, gli dà il latte… e fa le sue cose; poi è sporco, lo pulisce, e lo lascia… È una mamma egoista, chiusa in sé stessa. Una vera mamma cosa fa? Non dorme per sentire il bambino! Si alza, va, lo abbraccia, lo bacia. Dipende dal suo bambino. È coinvolta nella vita del bambino. Ecco, questo è uno dei nemici: l’egoismo. L’altro nemico, molto forte, che viene quando uno incomincia ad avere un impegno più alto nella società, quando ha un mestiere, un posto importante, è la corruzione. La corruzione è vivere per sé stessi. Ma è così brutta che finisce per non lasciarti vivere per te stesso, ma per farti vivere “per le tasche”: ti attacca ai soldi. È una cosa brutta. La corruzione del cuore, la corruzione taglia tutti gli ideali.
Dunque: Caino, la voce di Dio che dice: “Dov’è tuo fratello?”, cioè tu devi farti carico del fratello. Pilato che si lava le mani; il cristiano che si sporca le mani per gli altri, si impegna nella società e lavora. E poi state attenti all’egoismo che chiude il cuore, e alla corruzione che toglie il cuore dal suo posto e lo mette nelle tasche. È chiaro? Siete d’accordo o no? E qualcuno che non è d’accordo con questo lo dica, così ne discutiamo un po’. Va bene…