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lunedì 14 ottobre 2024
 
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Il Papa ai neo cardinali: «Mondanità stordisce più della grappa a digiuno»

23/01/2015  Il cardinalato non è «un premio», il «culmine di una carriera», né «una dignità di potere o di superiore distinzione»: è piuttosto «una vocazione», che si esprime nella «dimensione di servizio». Lo scrive Bergoglio nella lettera ai 20 nuovi cardinali cui imporrà la berretta durante il Concistoro del 14 febbraio

«Lo spirito di mondanità stordisce più della grappa a digiuno, disorienta e separa dalla croce di Cristo». Firmato: papa Francesco.
È un passo delle lettera che Bergoglio ha indirizzato ai nuovi cardinali [clicca qui per vedere chi sono], tra i quali gli italiani Francesco Montenegro, vescovo di Agrigento, ed Edoardo Menichelli, di Ancona, che creerà nel Concistoro del prossimo 14 febbraio dopo averne annunciato i nomi all’Angelus del 4 gennaio scorso.

«Il cardinalato», scrive il Papa rivolgendosi direttamente ai futuri porporati, «è una vocazione. Il Signore, mediante la Chiesa, ti chiama ancora una volta a servire; e ti farà bene al cuore ripetere nella preghiera l’espressione che Gesù stesso suggerì ai suoi discepoli per mantenersi in umiltà: Dite: “Siamo servi inutili”, e questo non come formula di buona educazione ma come verità dopo il lavoro, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato».

Poi aggiunge: «Mantenersi in umiltà nel servizio non è facile quando si considera il cardinalato come un premio, come culmine di una carriera, una dignità di potere o di superiore distinzione. Di qui il tuo impegno quotidiano per tenere lontane queste considerazioni, e soprattutto per ricordare che essere Cardinale significa incardinarsi nella Diocesi di Roma per darvi testimonianza della Risurrezione del Signore e darla totalmente, fino al sangue se necessario».

Il Pontefice, inoltre, raccomanda sobrietà nel festeggiare mettendo in guardia dalla mondanità: «Molti», scrive, «si rallegreranno per questa tua nuova vocazione e, come buoni cristiani, faranno festa (perché è proprio del cristiano gioire e saper festeggiare). Accettalo con umiltà. Fai in modo che, in questi festeggiamenti, non si insinui lo spirito di mondanità che stordisce più della grappa a digiuno, disorienta e separa dalla croce di Cristo».

Poi conclude: «Arrivederci dunque al 14 febbraio. Preparati con la preghiera e un po’ di penitenza. Abbi molta pace e letizia. E, per favore, ti chiedo di non dimenticare di pregare per me».
Il testo della lettera, che reca la data del 4 gennaio, giorno in cui sono stati resi noti i nomi dei prossimi cardinali, è stata pubblicata dall'Osservatore romano.

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