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giovedì 12 settembre 2024
 
il Papa
 

«Alcuni cattolici sono come i cavalli, hanno i paraocchi»

04/11/2023  Francesco incontra nell’Aula Paolo VI i partecipanti all’incontro di Charis, il Servizio internazionale per il Rinnovamento carismatico cattolico: «I cattolici non abbiano ristrettezza di vedute. Molti invece sono incapaci di guardare da una parte e dall’altra». E invita a pregare per la pace in Medio Oriente: «La guerra distrugge anche la memoria dei passi compiuti verso la pace», ha detto ricordando il suo incontro con il presidente israeliano Shimon Peres e il leader dell'autorità palestinese Abu Mazen del 2014 in Vaticano

Invita i cattolici a non avere «ristrettezza di vedute». E ricorda che «una santa suora» diceva che «alcuni cattolici sono come i cavalli», con i paraocchi, e «sono incapaci di guardare da una parte e dall'altra».

Papa Francesco ha ricevuto in udienza Charis, l'organismo di Servizio internazionale per tutte le espressioni del Rinnovamento carismatico cattolico istituito dalla Santa Sede, a cinque anni dall'inizio della sua attività. L'evento "Chiamati, trasformati e inviati" organizzato in Aula Paolo VI e giunto alla sua terza e ultima giornata, è un'occasione di verifica di quanto già vissuto con lo sguardo rivolto in avanti, e quindi ai nuovi obiettivi tenendo conto del compito da svolgere a servizio di tutta la Chiesa. Senza dimenticare l'umanità che oggi vive la tragedia di nuove guerre.

Al termine del suo discorso il Papa ricorda che nel suo primo incontro con Charis, l'8 giugno 2019, c'era stato un momento di silenzio e di preghiera per la pace in Medioriente e di nuovo invita tutti a fare lo stesso oggi per la pace nel mondo.

«Charis è, per così dire, una “finestra” sul mondo vasto e variegato del Rinnovamento carismatico cattolico», ha detto il Papa davanti a circa 4mila fedeli, «le persone che vi lavorano hanno la straordinaria opportunità di “affacciarsi” da questa finestra e di guardare più lontano, di andare al di là dell’esperienza locale e conoscere la ricchezza di ciò che lo Spirito Santo suscita dappertutto, in contesti culturali, sociali, ecclesiali molto diversi».

Francesco ha citato uno degli obiettivi che Charis si era posto e cioè estendere i cosiddetti “Seminari di vita nuova”, momenti di "primo annuncio" per offrire al maggior numero di persone la possibilità di incontrare Gesù e di sperimentare la Chiesa come luogo accogliente: «Oggi pertanto vi chiedo: si stanno offrendo i Seminari di vita nuova nei vari contesti ecclesiali, anche in quelli più piccoli, più remoti, anche in mezzo ai poveri, nelle zone periferiche? Ognuno dia la risposta dentro il suo cuore. Un ostacolo potrebbe essere quello di pensare che solo le grandi strutture e i leader più in vista possano tenere questi Seminari, mentre in realtà anche i piccoli gruppi parrocchiali e i responsabili locali possono organizzarli e proporli alle persone del loro territorio».

Il Pontefice ha richiamato due aspetti presenti negli Statuti di Charis. Il primo è la promozione della dimensione carismatica della Chiesa: «Il servizio che può fare Charis è proprio quello di promuovere i carismi e di incoraggiarli a mettersi a servizio di tutta la Chiesa», spiega, «promuovere, non controllare i carismi. E per questo, per promuovere il carisma, dobbiamo seguire quello che è un Maestro nel promuovere il carisma: lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo – pensiamo alla mattina di Pentecoste, non si capiva nulla, un disordine grande. Ma è Lui, lo stesso, a fare l’armonia in quella grande diversità. E questo è il Maestro che ci insegna come si promuovono i carismi».

L'altro aspetto degli Statuti è l'incoraggiamento della crescita spirituale di ciascun battezzato: «Non bisogna dare per scontato che, una volta ricevuto il Battesimo nello Spirito, già si è pienamente cristiani. Il cammino di santità deve sempre progredire, nella conversione personale, nel dono generoso di sé, dono a Cristo e agli altri, e non solo in vista del “benessere spirituale” individuale».

Francesco ha ribadito il ruolo di servizio di Charis alle comunità del Rinnovamento e alla Chiesa e ripete che non è suo compito giudicare «chi è autentico carismatico», che questa è «una tentazione proprio della Chiesa». E ha aggiunto: «Se qualcuno mi domanda: “Ma, mi dica un segnale: cosa fa la vera vita del rinnovamento in una persona?”. Quello che mi viene in mente [è che] le persone che vivono a fondo il rinnovamento, sanno sorridere: sanno sorridere».

Infine, Bergoglio si è soffermato sull’attualità: «La guerra distrugge anche la memoria dei passi compiuti verso la pace», ha detto ricordando il suo incontro con il presidente israeliano Shimon Peres e il leader dell'autorità palestinese Abu Mazen del 2014 in Vaticano. «La guerra distrugge tutto, tutto, toglie l'umanità».

Il Papa ha poi ricordato la messa che ha tenuto lo scorso 2 novembre nel cimitero militare: «Entrando guardavo sulle tombe l'età dei caduti: tutti giovani, tra i 20 e i 30 anni». La guerra «distrugge la gioventù. Per favore lottiamo per la pace, non lasciamoci rubare questa memoria della pace».

Al termine dell’udienza, si è svolto, non a caso, il "Concerto per la Pace" dell'orchestra sinfonica giovanile composta da ragazze e ragazzi provenienti da contesti altamente svantaggiati della periferia di Recife, in Brasile. La fondazione “Criança Cidadã” li assiste e offre loro opportunità di studio scolastico e di formazione musicale di alta qualità. Per questo evento, oltre ai giovani brasiliani, l'orchestra comprenderà anche giovani musicisti russi, ucraini e italiani nel segno della pace.

 
 
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