Papa Francesco torna a recitare l'Angelus dal Palazzo apostolico, affacciandosi alla finestra, dopo i giorni della bronchite che lo avevano costretto a recitare la preghiera mariana in videocollegamento da Casa Santa Marta e con l'aiuto di un collaboratore per le leggere i testi. Bergoglio viene accolto con un lungo applauso dai fedeli radunati a Piazza San Pietro nella festa dell’Immacolata. Nel pomeriggio, un doppio appuntamento per Francesco: prima alle 15,30 l'omaggio alla Salus Populi Romani, a Santa Maria Maggiore, e successivamente la preghiera all'Immacolata, in Piazza di Spagna.
Dopo la preghiera mariana, annuncia che il 25 e 26 maggio prossimo si terrà a Roma la Prima Giornata mondiale dei bambini. «L'iniziativa, patrocinata dal Dicastero per la Cultura e l'educazione, risponde alla domanda: che tipo di mondo desideriamo trasmettere ai bambini che stanno crescendo? Come Gesù vogliamo mettere i bambini al centro e prenderci cura di loro», ha sottolineato il Pontefice spiegando l’iniziativa che è una novità assoluta perché finora non c’era una Giornata ad hoc dedicata all’infanzia. «Si tratta di un evento senza precedenti», spiegano padre Enzo Fortunato, Marco Impagliazzo e Angelo Chiorazzo, coordinatori del comitato organizzatore della Prima Giornata Mondiale dei Bambini, «nasce dal desiderio di Papa Francesco di porre al centro dell'attenzione il futuro dei più piccoli, chiedendo a tutti di prendersi cura di loro, di guidarli verso una crescita buona e di ascoltarli. Il 25 e 26 maggio prossimi desideriamo immaginare con i bambini e le bambine, a partire dai loro sogni e desideri, un mondo diverso, dove ci sia pace, cura dell'ambiente e scelta per la fraternità. Questa giornata è anche un messaggio al mondo degli adulti perché si fermino ad ascoltare le domande semplici e dirette dei piccoli che chiedono pace e rispetto».
Nella riflessione prima della preghiera dell’Angelus, il Pontefice sottolinea lo stupore e la fedeltà nelle cose semplici come atteggiamenti fondamentali della Vergine Maria che le hanno consentito di avere un cuore totalmente libero dal peccato. Prima di tutto la sorpresa e il turbamento nel sentirsi chiamata “piena di grazia: «È un atteggiamento nobile: sapersi stupire di fronte ai doni del Signore, non darli mai per scontati, apprezzare il loro valore, gioire della fiducia e della tenerezza che essi portano con sé. Ed è anche importante testimoniare questo stupore davanti agli altri, parlando con umiltà dei doni di Dio, del bene ricevuto, e non solo dei problemi quotidiani. Essere più positivi. Possiamo chiederci: io so stupirmi per le opere di Dio? Mi capita qualche volta di provarne meraviglia e di condividerla con qualcuno? O sempre cerco le cose brutte, le cose tristi?». Maria, sottolinea Francesco, è una «ragazza semplice» che «grazie alla sua semplicità ha conservato puro quel Cuore Immacolato con cui, per grazia di Dio, è stata concepita. Per accogliere i grandi doni di Dio è decisivo saper fare tesoro di quelli più quotidiani e meno appariscenti».
Nella semplicità infatti la Vergine, prosegue il Pontefice, ha coltivato il dono immenso della sua Immacolata Concezione e ha accolto le occasioni di crescita del suo tempo: la Parola di Dio, la fede a cui era stata educata dai genitori, la generosità e la prontezza con cui si comportava. «Con la fedeltà quotidiana nel bene la Madonna ha permesso al dono di Dio di crescere con lei. Si è allenata a dire “sì” al Signore con tutta la sua vita», prosegue Francesco, «allora ci chiediamo: io credo che l’importante, nelle situazioni di ogni giorno come nel cammino spirituale, è la fedeltà a Dio? E, se ci credo, trovo il tempo per leggere il Vangelo, per pregare, partecipare all’Eucaristia e ricevere il Perdono sacramentale, per fare qualche gesto concreto di servizio gratuito? Sono quelle piccole scelte decisive per accogliere la presenza del Signore».