Nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale della Gioventù a livello diocesano, papa Francesco all’Angelus, recitato al termine della celebrazione eucaristica nella cattedrale di Asti, ha salutato i giovani nel dialetto locale che è anche quello della sua famiglia: «Grazie di essere venuti numerosi oggi! A la fame propri piasi’ encuntreve! [mi ha fatto piacere incontrarvi] ch’a staga bin! [state bene!]».
Francesco ha detto che nel nostro tempo stiamo vivendo una “carestia di pace” invitando tutti a farsi costruttori di fraternità, con un pensiero in particolare ai giovani presenti alla celebrazione in più di un centinaio e provenienti dalle diverse zone della Diocesi. Il Pontefice ha anche pregato per la martoriata Ucraina e per le vittime dell'incendio nel campo profughi a Gaza: «Stiamo vivendo una carestia di pace, pensiamo a tanti luoghi del mondo flagellati dalla guerra, in particolare alla martoriata Ucraina. Diamoci da fare e continuiamo a pregare per la pace! Preghiamo anche per le famiglie delle vittime del grave incendio avvenuto nei giorni scorsi in un campo di rifugiati a Gaza, in Palestina, dove sono morti anche diversi bambini. Il Signore accolga in cielo quanti hanno perso la vita e consoli quella popolazione così provata da anni di conflitto».
Bergoglio si è poi soffermato sul tema proposto oggi alla riflessione per questa giornata ma che sarà anche il tema della prossima Gmg che si terrà la prima settimana di agosto del 2023 a Lisbona in Portogallo, rinnovando l’invito a partecipare. Il tema è: "Maria si alzò e andò in fretta" e il Papa ha confidato: «A me piace pensare alla Madonna che andò in fretta, andò proprio di fretta, andò in fretta e tante volte io la prego, la Madonna: “Ma, affrettati a risolvere questo problema!”». La Madonna fece questo quand’era giovane, ha aggiunto spiegando: «Ci dice che il segreto per rimanere giovani sta proprio in quei due verbi, alzarsi e andare. Alzarsi e andare: non restare fermi a pensare a sé stessi, sprecando la vita a inseguire le comodità o l’ultima moda, ma puntare verso l’Alto, mettersi in cammino, uscire dalle proprie paure per tendere la mano a chi ha bisogno». E ha spronato i ragazzi a darsi da fare: «E oggi ci vogliono giovani veramente “trasgressivi”, non conformisti, che non siano schiavi di un cellulare, ma cambino il mondo come Maria, portando Gesù agli altri, prendendosi cura degli altri, costruendo comunità fraterne con gli altri, realizzando sogni di pace!».
Infine, la preghiera a Maria Regina della Pace: «Invochiamo ora la Regina della pace, la Madonna, a cui è dedicata questa bella Cattedrale. A lei affido le vostre famiglie, i malati e ciascuno di voi, con le preoccupazioni e le buone intenzioni che portate nel cuore. Al termine di questa Celebrazione», ha concluso il Papa, «desidero esprimere la mia riconoscenza alla Diocesi, alla Provincia e alla Città di Asti: grazie per l’accoglienza calorosa che mi avete riservato! Sono tanto grato alle Autorità civili e religiose anche per i preparativi che hanno reso possibile questa desiderata visita. A tutti vorrei dire che a la fame propri piasi’ encuntreve! [mi ha fatto piacere incontrarvi]; e augurarvi: ch’a staga bin! [state bene!]».