«In questi giorni mentre preghiamo in particolare per la piena unità di tutti i cristiani non dimentichiamo, per favore, di invocare la pace per la martoriata Ucraina. Il Signore conforti e sostenga quel popolo che soffre tanto, soffre tanto».
Papa Francesco all’Angelus invita a pregare per l’Ucraina e a non dimenticare le sofferenze della gente a quasi un anno dall’inizio del conflitto. Prima della preghiera mariana, il Papa commenta il vangelo di questa domenica in cui Gesù chiama i primi discepoli: «Con Gesù è sempre così: si può cominciare ad avvertire il suo fascino; poi la conoscenza può diventare più personale, accendere una luce nel cuore». E prosegue: «Prima o poi arriva il momento in cui è necessario lasciare per seguirlo. E lì si deve decidere: lascio alcune certezze e parto per una nuova avventura, oppure rimango dove sono? È un momento decisivo per ogni cristiano, perché qui si gioca il senso di tutto il resto. Se non si trova il coraggio di mettersi in cammino, c’è il rischio di restare spettatori della propria esistenza e di vivere la fede a metà. Il coraggio di lasciare. Questo è richiesto per stare con Gesù», sottolinea il Papa, «certamente i nostri vizi e i nostri peccati, che sono come ancore che ci bloccano a riva e ci impediscono di prendere il largo. Ma occorre lasciare anche ciò che ci trattiene dal vivere pienamente, come le paure, i calcoli egoistici, le garanzie per restare al sicuro vivendo al ribasso».
Per Bergoglio occorre «rinunciare al tempo che si spreca dietro a tante cose inutili» e chiede: «C’è qualcosa a cui Gesù mi chiede di rinunciare? Quali le cose materiali, i modi di pensare, le abitudini che bisogno di lasciare per dirgli davvero ‘sì’?».
Quindi esorta a rinunciare al tempo speso dietro cose inutili per scoprire ad esempio la bellezza del tempo, speso nel servizio al prossimo, faticoso, ma appagante; o nella preghiera per crescere nell’amicizia con Gesù: «Penso anche a una giovane famiglia, che lascia il quieto vivere per aprirsi all’imprevedibile e bellissima avventura della maternità e della paternità; è un sacrificio, ma basta uno sguardo ai bambini per capire che era giusto lasciare certi ritmi e comodità. Penso a certe professioni, ad esempio a un medico o a un operatore sanitario che hanno rinunciato a tanto tempo libero per studiare e prepararsi, e ora fanno del bene dedicando molte ore del giorno e della notte, molte energie fisiche e mentali per i malati».
Al termine, il Papa fa i suoi auguri per chi, in Cina e in estremo oriente, festeggia il capodanno lunare. «Oggi in modo speciale desidero formulare voti di pace e di ogni bene a tutti coloro che in estremo oriente e in varie parti del mondo celebrano il capodanno lunare. In questa gioiosa circostanza tuttavia non posso non esprimere la ma vicinanza spirituale a quanti attraversano momenti di prova causati dalla pandemia del coronavirus, nella speranza che le presenti difficoltà vengano presto superate. Infine auspico che la gentilezza, la sensibilità, la solidarietà e l'armonia che in questi giorni si sperimentano nelle famiglie tradizionalmente riunite possano sempre permeare e caratterizzare i nostri rapporti familiari e sociali per poter vivere una vita serena e felice. Buon anno!».