«Tante volte si è molto attenti alle apparenze, l'importante è curare bene la propria immagine e fare bella figura davanti agli altri. Ma Gesù dice che la saggezza della vita sta altrove: nel curare quello che non si vede, ma è più importante, curare il cuore».
La riflessione di papa Francesco all’Angelus prende spunto dal Vangelo odierno con la parabola delle dieci vergini, «una storia», nota, «che riguarda il senso della vita di ciascuno».
Francesco ricorda che la parabola fa riferimento alla «custodia della vita interiore che vuol dire sapersi fermare per ascoltare il proprio cuore, per vigilare sui propri pensieri e sentimenti. (...) La saggezza vuol dire saper fare spazio al silenzio, per essere capaci di ascoltare, noi e gli altri. Vuol dire saper rinunciare a un po’ di tempo passato davanti allo schermo del telefono per guardare la luce negli occhi degli altri, nel proprio cuore, nello sguardo di Dio su di noi».
Avere cura della vita interiore vuol dire, ha detto ancora il Pontefice, «non lasciarsi intrappolare dall'attivismo, ma dedicare tempo al Signore, all'ascolto della sua Parola, all'adorazione. Il Vangelo ci dà il consiglio giusto per non trascurare l'olio della vita interiore, “l'olio dell’anima”: ci dice che è importante prepararlo».
Secondo Francesco, «la vita interiore non si improvvisa, non è questione di un attimo, di una volta ogni tanto, di una volta per tutte; la vita interiore va preparata dedicando un pò di tempo ogni giorno, con costanza, come si fa per ogni cosa importante». «Allora possiamo chiederci», ha esortato, «io che cosa sto preparando in questo momento della vita? Dentro di me, che cosa sto preparando? Forse sto cercando di mettere da parte qualche risparmio, sto pensando a una casa o a un'automobile nuova, a dei progetti concreti… Sono cose buone, non sono cose brutte», ha aggiunto, «ma sto pensando anche a dedicare del tempo alla cura del cuore, alla preghiera e al servizio degli altri, al Signore che è la meta della vita? Come va insomma l'olio della mia anima, lo alimento e lo conservo bene? Ognuno si chieda questo: come va l'olio della mia anima?».
Dopo la preghiera mariana il Papa ha lanciato un nuovo appello per il Medio Oriente in fiamme: «Le armi si fermino, non porteranno mai la pace, e il conflitto non si allarghi. Basta, basta fratelli, basta!», ha detto con tono accorato, «A Gaza si soccorrano subito i feriti, si proteggano i covili, si facciano arrivare molti più aiuti umanitari a quella popolazione stremata, si liberino gli ostaggi, tra i quali ci son tanti anziani e bambini. Ogni essere umano, che sia cristiano, ebreo, musulmano, di qualsiasi popolo e religione, ogni essere umano è sacro, è prezioso agli occhi di Dio, ha diritto a vivere in pace». Francesco ha proseguito affermando che «il pensiero ogni giorno va alla gravissima situazione in Israele e in Palestina. Sono vicino a tutti coloro che soffrono, palestinesi e israeliani. Li abbraccio in questo momento buio. E prego tanto per loro. Non perdiamo la speranza. Preghiamo, lavoriamo senza stancarci perché il senso di umanità prevalga sulla durezza dei cuori».