Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 07 novembre 2024
 
Udienza
 

«Cristiani, coraggio: nulla avviene invano, dopo la notte c'è l'aurora»

11/10/2017  Bando alla rassegnazione: chi reca speranza al mondo non dev'essere una persona remissiva. L'ha detto Jorge Mario Bergoglio durante la catechesi tenuta stamane davanti a circa 20 mila fedeli, tra cui diversi giovani cinesi.

“La rassegnazione non è una virtù cristiana. Come non è da cristiani alzare le spalle o piegare la testa davanti a un destino che ci sembra ineluttabile”. Sono nette le parole finali della catechesi di oggi, in cui il Papa ha affermato che “chi reca speranza al mondo non è mai una persona remissiva”. Gesù, infatti,  “ci raccomanda di attenderlo senza stare con le mani in mano”, come si legge nel Vangelo di Luca: “Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli”.

“Non c’è costruttore di pace che alla fine dei conti non abbia compromesso la sua pace personale, assumendo i problemi degli altri”, ha affermato Francesco, secondo il racconto fatto dai cronisti di Radio Vaticana e dell'agenzia di stampa Sir. Jorge Mario Bergoglio s'è spinto oltre, aggiungendo a braccio che chi non assume tale atteggiamento “non è un costruttore di pace, è un pigro, è un comodo”. “Perché il cristiano rischia, ha il coraggio di rischiare per portare il bene che Gesù  ci ha donato, ci ha dato come un tesoro”, ha proseguito ancora fuori testo. “In ogni giorno della nostra vita – l’invito –  ripetiamo quell’invocazione che i primi discepoli, nella loro lingua aramaica, esprimevano con le parole Marana tha, e che ritroviamo nell’ultimo versetto della Bibbia: ‘Vieni, Signore Gesù!’. È il ritornello di ogni esistenza cristiana: nel nostro mondo non abbiamo bisogno di altro se non di una carezza del Cristo. Che grazia se, nella preghiera, nei giorni difficili di questa vita, sentiamo la sua voce che risponde e ci rassicura: ‘Ecco, io vengo presto’!”.

“Il cristiano non è fatto per la noia; semmai per la pazienza. Sa che anche nella monotonia di certi giorni sempre uguali è nascosto un mistero di grazia”, ha aggiunto inoltre papa Francesco che ha fatto notare come ci siano "persone che con la perseveranza del loro amore diventano come pozzi che irrigano il deserto”. “Nulla avviene invano, e nessuna situazione in cui un cristiano si trova immerso è completamente refrattaria all’amore”, ha assicurato Francesco davanti a circa 20 mila fedeli, tra cui mduversi giovani cinesi: “Nessuna notte è così lunga da far dimenticare la gioia dell’aurora”.

“E quanto più è oscura, più vicina è l’aurora”, ha aggiunto a braccio. “Se rimaniamo uniti a Gesù, il freddo dei momenti difficili non ci paralizza”, ha assicurato: “E se anche il mondo intero predicasse contro la speranza, se dicesse che il futuro porterà solo nubi oscure, il cristiano sa che in quello stesso futuro c’è il ritorno di Cristo”. “Quando questo succederà, nessuno lo sa, ma il pensiero che al termine della nostra storia c’è Gesù Misericordioso, basta per avere fiducia e non maledire la vita”, l’incoraggiamento del Papa: “Tutto verrà salvato, tutto! Soffriremo, ci saranno momenti che suscitano rabbia e indignazione, ma la dolce e potente memoria di Cristo scaccerà la tentazione di pensare che questa vita è sbagliata”.

 

I vostri commenti
1

Stai visualizzando  dei 1 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo