A Fatima il Papa affiderà le sorti dell’umanità alla Madonna. Lo ha detto lui stesso al termine dell’udienza generale di mercoledì 10 maggio, due giorni prima della partenza per il santuario portoghese dove la Madonna è apparsa a tre pastorelli esattamente cento anni fa: “Mi recherò, pellegrino, a Fatima, per affidare alla Madonna le sorti temporali ed eterne dell’umanità e supplicare sulle sue vie le benedizioni del Cielo”. Bergoglio ha chiesto di unirsi a lui e di diventare attraverso la preghiera pellegrini come lui: “Le vostre mani in preghiera continuino a sostenere le mie”.
Il Papa ha dedicato l’udienza alle Madri e alla Madonna: “A differenza degli amici le madri non tradiscono mai e portano le sofferenze dei figli”. Come Maria, ha sottolineato che ha risposto alla chiamata dell’Angelo - e “non era semplice” - con “coraggio”: “Maria in quell’istante ci appare come una delle tante madri del nostro mondo, coraggiose fino all’estremo quando si tratta di accogliere nel proprio grembo la storia di un nuovo uomo che nasce. Quel ‘sì’ è il primo passo di una lunga lista di obbedienze che accompagneranno il suo itinerario di madre. Così Maria appare nei vangeli come una donna silenziosa, che spesso non comprende tutto quello che le accade intorno, ma che medita ogni parola e ogni avvenimento nel suo cuore”.
Bergoglio ha spiegato la psicologia di Maria, rilevando che “non è una donna che si deprime davanti alle incertezze della vita”, né “protesta con violenza e inveisce contro il destino della vita”, spesso “ostile”. Maria “accoglie l’esistenza così come essa si consegna a noi, con i suoi giorni felici, ma anche con le sue tragedie che mai vorremmo avere incrociato. Fino alla notte suprema di Maria, quando il suo Figlio è inchiodato al legno della croce”. Rammenta che fino a quel giorno Maria “era quasi sparita dai Vangeli”, ma poi riappare “in un momento cruciale”, quando quasi tutti se ne sono andati per “paura”: “Le madri non tradiscono, e in quell’istante, ai piedi della croce, nessuno di noi può dire quale sia stata la passione più crudele: se quella di un uomo innocente che muore sul patibolo della croce, o l’agonia di una madre che accompagna gli ultimi istanti della vita di suo figlio”.
Bergoglio a questo proposito dice che “I vangeli sono laconici, ed estremamente discreti. Registrano con un semplice verbo la presenza della Madre: ‘stava’”. Ma “nulla dicono della sua reazione, nemmeno una pennellata per descrivere il suo dolore”. Pià volte il Papa ripete la parola “stava” per dire della presenza di Maria in quel momento e in tutti gli altri a seguire e oggi Maria è «fedelmente presente ogni volta che c’è da tenere una candela accesa in un luogo di foschia e di nebbie». Ed è il simbolo della “sofferenza delle madri” che portano “le sofferenze dei figli