Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
martedì 25 marzo 2025
 
dossier
 

Il Papa all’Angelus: «Coraggio, soccorritori! E grazie per il vostro aiuto»

22/01/2017  Francesco all’Angelus prega per le vittime dell’hotel Rigopiano e rivolge un pensiero alle persone impegnate nei soccorsi: «Vi incoraggio perché vi prodigate per alleviare le sofferenze e le difficoltà. Grazie tante per questa vicinanza, per il vostro lavoro e l’aiuto concreto che portate». Poi ricorda il Capodanno lunare in Cina, che si celebra il 28 gennaio, e avverte: «Convertirsi non è cambiare abito ma abitudini»

Le ore passano, all’hotel Rigopiano i soccorritori continuano a lavorare giorno e notte nonostante il rischio valanghe e le condizioni pessime del tempo. Il pensiero del Papa all’Angelus è proprio per le vittime che non ce l’hanno fatta e per i tanti “angeli della neve” che a Farindola, sul Gran Sasso, stanno cercando di salvare più vite possibile senza arrendersi. «Sono vicino con la preghiera e con l’affetto alle famiglie che hanno avuto vittime tra i loro cari», ha detto il Papa. «Incoraggio quanti sono impegnati con grande generosità nelle opere di soccorso e di assistenza; come pure le Chiese locali, che si prodigano per alleviare le sofferenze e le difficoltà. Grazie tante per questa vicinanza, per il vostro lavoro e l’aiuto concreto che portate. Grazie! E vi invito a pregare insieme la Madonna per le vittime e anche per quelli che con grande generosità si impegnano nelle opere di soccorso».

Francesco ha invitato la piazza a pregare per i morti e le loro famiglie e ha rivolto un pensiero ai tanti «fratelli e sorelle» che «specialmente in Abruzzo, Marche e Lazio» sono stati toccati nuovamente dal sisma e dai disagi dovuti alle forti nevicate.

Poi, dopo la preghiera mariana, il Papa ha ricordato che nell’Estremo Oriente e in varie parti del mondo, milioni di uomini e donne si preparano a celebrare il capodanno lunare il 28 gennaio: «Il mio cordiale saluto», ha detto, «giunga a tutte le loro famiglie, con l’augurio che esse diventino sempre di più una scuola in cui si impara a rispettare l’altro, a comunicare e a prendersi cura gli uni degli altri in modo disinteressato. Possa la gioia dell’amore propagarsi all’interno delle famiglie e da esse irradiarsi in tutta la società». È una mano tesa alla Cina, sempre in cima ai pensieri e all’agenda di Bergoglio.

«La vera conversione non è cambiare abito ma abitudini»

La riflessione del Papa prende spunto dal Vangelo del giorno in cui Gesù comincia la sua predicazione pubblica a Cafarnao, in Galilea, una terra abitata, sottolinea Bergoglio, «in massima parte da pagani, geograficamente periferica» rispetto a Gerusalemme «e religiosamente impura« per »la mescolanza con quanti non appartenevano a Israele». Dalla Galilea «non si attendevano certo grandi cose per la storia della salvezza. Invece proprio da lì», dalla periferia, si diffonde "la luce di Cristo». Spiega il Papa: «Il messaggio di Gesù ricalca quello del Battista, annunciando il regno dei cieli. Questo regno non comporta l’instaurazione di un nuovo potere politico, ma il compimento dell’alleanza tra Dio e il suo popolo che inaugurerà una stagione di pace e di giustizia. Per stringere questo patto di alleanza con Dio, ognuno è chiamato a convertirsi, trasformando il proprio modo di pensare e di vivere. È importante questo: convertirsi non è soltanto cambiare il modo di vivere, ma anche il modo di pensare. È una trasformazione del pensiero. Non si tratta di cambiare gli abiti, ma le abitudini!»

Ciò che differenzia Gesù da Giovanni il Battista, osserva ancora il Papa, è lo stile e il metodo: «Gesù sceglie di essere un profeta itinerante. Non sta ad aspettare la gente, ma si muove incontro ad essa. Gesù è sempre per la strada! Le sue prime uscite missionarie avvengono lungo il lago di Galilea, a contatto con la folla, in particolare con i pescatori. Lì Gesù non solo proclama la venuta del regno di Dio, ma cerca i compagni da associare alla sua missione di salvezza».

Qui incontra due coppie di fratelli: Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni. Sono pescatori, stanno lavorando. Gesù li invita a seguirlo: «La chiamata li raggiunge nel pieno della loro attività di ogni giorno: il Signore si rivela a noi non in modo straordinario o eclatante, ma nella quotidianità della nostra vita. Li dobbiamo trovare il Signore; e lì Lui si rivela, fa sentire il suo amore al nostro cuore; e lì – con questo dialogo con Lui nella quotidianità della vita – si cambia il nostro cuore. La risposta dei quattro pescatori è immediata e pronta: “Subito lasciarono le reti e lo seguirono”».

Se noi cristiani di oggi, conclude papa Francesco, abbiamo la gioia di proclamare e testimoniare la nostra fede è perché c’è stato quel primo annuncio, «perché», sottolinea, «ci sono stati quegli uomini umili e coraggiosi che hanno risposto generosamente alla chiamata di Gesù. Sulle rive del lago, in una terra impensabile, è nata la prima comunità dei discepoli di Cristo». E chiude con un auspicio: «La consapevolezza di questi inizi susciti in noi il desiderio di portare la parola, l’amore e la tenerezza di Gesù in ogni contesto, anche il più impervio e resistente. portare la Parola a tutte le periferie! Tutti gli spazi del vivere umano sono terreno in cui gettare la semente del Vangelo, affinché porti frutti di salvezza».

Multimedia
Arisa canta ai funerali dei coniugi morti nell'hotel di Rigopiano
Correlati
Arisa canta ai funerali dei coniugi morti nell'hotel di Rigopiano
Correlati
Rigopiano, le immagini del salvataggio dei superstiti
Correlati
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
I vostri commenti
2

Stai visualizzando  dei 2 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo