Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 11 ottobre 2024
 
il papa
 

«Tutti sbagliamo ma Dio non ci fa processi»

10/03/2024  Francesco all’Angelus: «Nessuno è perfetto, tutti siamo peccatori, e se il Signore usasse la conoscenza delle nostre debolezze per condannarci, nessuno potrebbe salvarsi. Ma non è così. Pensiamo a noi, che tante volte condanniamo gli altri e ci piace sparlare e cercare pettegolezzi contro gli altri». Esprime vicinanza ai «fratelli musulmani» per l’inizio del Ramadan e ricorda l’8 marzo: «C'è ancora tanto lavoro che ciascuno di noi deve fare perché sia riconosciuta concretamente la pari dignità delle donne»

«Nessuno è perfetto, tutti siamo peccatori, tutti sbagliamo, e se il Signore usasse la conoscenza delle nostre debolezze per condannarci, nessuno potrebbe salvarsi. Ma non è così. Egli infatti non se ne serve per puntarci il dito contro, ma per abbracciare la nostra vita, per liberarci dai peccati e salvarci. A Gesù non interessa farci processi e sottoporci a sentenze».

È la quarta domenica di Quaresima, domenica “in laetare”, contraddistinta dal colore rosaceo dei paramenti liturgici, che invita già a guardare alla gioia del mattino di Pasqua. Il brano del Vangelo odierno racconta l'incontro e il colloquio del Maestro con Nicodemo, un fariseo e uno dei capi dei Giudei, al quale Gesù spiega la natura della sua missione.

Bergoglio osserva che spesso Cristo dimostra di saper vedere in profondità nei cuori e nei pensieri delle persone che avvicina, di cui svela le intenzioni e le contraddizioni: «Davanti a Gesù non ci sono segreti: Egli legge nel cuore, nel cuore di ognuno di noi. E questa capacità potrebbe inquietare perché, se usata male, nuoce alle persone, esponendole a giudizi privi di misericordia. Egli vuole che nessuno di noi vada perduto. Lo sguardo del Signore su ognuno di noi non è un faro accecante che abbaglia e mette in difficoltà, ma il chiarore gentile di una lampada amica, che ci aiuta a vedere in noi il bene e a renderci conto del male, per convertirci e guarire con il sostegno della sua grazia».

Sull'esempio di Gesù «noi cristiani siamo chiamati a fare altrettanto», afferma il Papa, che osserva quanto invece venga facile a tutti noi giudicare gli altri: «Pensiamo a noi, che tante volte, tante volte condanniamo gli altri; che tante volte ci piace sparlare, cercare pettegolezzi contro gli altri», dice parlando a braccio, «chiediamo al Signore che ci dia a tutti questo sguardo di misericordia, di guardare agli altri come Lui ci guarda a tutti noi. Maria ci aiuti a desiderare il bene gli uni degli altri».

Al termine della preghiera mariana, Francesco ha ricordato che «Stasera i fratelli musulmani inizieranno il Ramadan. Esprimo a tutti loro la mia vicinanza». Poi ha rivolto un pensiero per Haiti: «Seguo con preoccupazione e dolore la grave crisi che colpisce Haiti e i violenti episodi avvenuti negli ultimi giorni. Sono vicino alla Chiesa e al caro popolo haitiano che da anni è provato da molte sofferenze». Francesco ha invitato a pregare «perché cessi ogni sorta di violenza e tutti offrano il loro contributo per far crescere la pace, la riconciliazione nel Paese, con il sostegno rinnovato della comunità internazionale».

Infine un pensiero per le donne a pochi giorni dall’8 marzo: «Due giorni fa si è celebrata la Giornata internazionale della donna», ha ricordato il Pontefice, «vorrei rivolgere un pensiero ed esprimere la mia vicinanza a tutte le donne specialmente a quelle la cui dignità non viene rispettata. C'è ancora tanto lavoro che ciascuno di noi deve fare perché sia riconosciuta concretamente la pari dignità delle donne. Sono le istituzioni sociali e politiche che hanno il dovere fondamentale di proteggere e promuovere la dignità di ogni essere umano offrendo alle donne, portatrici di vita, le condizioni necessarie per poter accogliere il dono della vita e assicurare ai figli un'esistenza degna».

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo