Un discorso breve, ma intenso quello che papa Francesco ha inviato, dopo il viaggio a Strasburgo, all'arcivescovo di Barcellona monsignor Lluis Martinez Sistach. A Barcellona, nella Sagrada familia, dove è in corso il Congresso internazionale di Pastorale delle grandi città, ci si sta interrogando sulle sfide che comportano le metropoli per l'evangelizzazione. Ed è su questo che papa Francesco è intervenuto incoraggiando per gli sforzi già fatti e spiegando che occorre riflettere in modo creativo sul «modo di affrontare il compito evangelizzatore nei grandi nuclei urbani, sempre più in espansione, e nei quali tutti hanno bisogno di sentire la vicinanza e la misericordia di Dio, che non li abbandona. Dio sa sempre farsi trovare, prende l’iniziativa per offrire il senso della vita vera a coloro che sono da soli, disorientati o addolorati per le ferite provocate spesso da una società frenetica e non solidale».
Il Papa è tornato sulle periferie chiarendo che la Chiesa «non considera una perdita andare nelle periferie o cambiare i soliti schemi, quando serve. Come ad una madre, quel che le interessa è il bene dei propri figli, senza risparmiare sforzi e sacrifici: che non manchi loro la luce del Vangelo per portare una vita feconda di speranza, di gioia e di pace; che non manchi loro l’accoglienza per sentirsi integrati in una comunità, sia in circostanze di disgregazione, sia nel freddo anonimato; che cresca in loro lo spirito di una autentica solidarietà con tutti, specialmente con i più bisognosi».