Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
martedì 18 marzo 2025
 
dossier
 

«Anche i migranti hanno diritto ad essere bambini»

13/10/2016  In un Messaggio scritto in vista della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che sarà celebrata il 15 gennaio 2017, Francesco invita tutti ad offrire risposte al dramma di milioni di minori, spesso non accompagnati, che fuggono da guerre, violenze, povertà, calamità naturali.

Sono gli ultimi tra i migranti, quelli più a rischio, quelli che non  hanno alcuna voce. Sono i “migranti minorenni” a cui papa Francesco dedica il messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato pubblicato giovedì mattina. Si intitola proprio “Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce” e Bergoglio denuncia «lo sfruttamento esercitato da gente senza scrupoli a danno di tante bambine e tanti bambini avviati alla prostituzione o presi nel giro della pornografia, resi schiavi del lavoro minorile o arruolati come soldati, coinvolti in traffici di droga e altre forme di delinquenza, forzati alla fuga da conflitti e persecuzioni, col rischio di ritrovarsi soli e abbandonati». Sollecita a prendersi cura di loro che sono, spiega «tre volte indifesi perché minori, perché stranieri e perché inermi, quando, per varie ragioni, sono forzati a vivere lontani dalla loro terra d’origine e separati dagli affetti familiari». Poi Francesco allarga il ragionamento e ripete che oggi le migrazioni non  sono più un fenomeno «limitato ad alcune aree del pianeta, ma toccano tutti i continenti e vanno sempre più assumendo le dimensioni di una drammatica questione mondiale». E in mezzo a loro ci sono non più solo chi cerca un lavoro dignitoso, ma anche «donne, anziani e bambini». I minori pagano «i costi gravosi dell’emigrazione, provocata quasi sempre dalla violenza, dalla miseria e dalle condizioni ambientali, fattori ai quali si associa anche la globalizzazione nei suoi aspetti negativi»: «La corsa sfrenata verso guadagni rapidi e facili comporta anche lo sviluppo di aberranti piaghe come il traffico di bambini, lo sfruttamento e l’abuso di minori e, in generale, la privazione dei diritti inerenti alla fanciullezza sanciti dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia». Invece i bambini hanno diritto ad una educazione e devono essere protetti perché sono il futuro di qualunque nazione. Bergoglio sottolinea che leggere scrivere fare anche i calcoli più elementari è «ancora un privilegio per pochi». I bambini inoltre hanno diritto a «giocare», insomma «ad essere bambini».

«Soluzioni durature sul fenomeno dell’immigrazione»

Ma così spesso non accade: «I minori migranti finiscono facilmente nei livelli più bassi del degrado umano, dove illegalità e violenza bruciano in una fiammata il futuro di troppi innocenti, mentre la rete dell’abuso dei minori è dura da spezzare». Bergoglio ricorda le parole dell’Esodo e le definisce un “comandamento di Dio”: «Non molesterai il forestiero né lo opprimerai». Ecco perché la Chiesa «incoraggia a riconoscere il disegno di Dio anche in questo fenomeno, con la certezza che nessuno è straniero nella comunità cristiana» e ripete che «il valore di ogni istituzione si misura sul modo in cui tratta la vita e la dignità dell’essere umano, soprattutto in condizioni di vulnerabilità, come nel caso dei minori migranti».

Il Papa invoca «soluzione durature» sia sulla protezione sia sull’accoglienza dei migranti» soprattutto per i minori e spiega che la differenza spesso tra «migrazione e traffico» è «molto sottile». E chiede di intervenire con maggiore efficacia contro gli “approfittatori”, perché «la spinta più potente allo sfruttamento e all’abuso dei bambini viene dalla domanda». Il Papa ringrazia le istituzioni pubbliche ecclesiali e civili che si impegnano contro questo traffico, ma rileva che occorre un impegno maggiore e una collaborazione più stretta con  reti capaci di assicurare interventi tempestivi e capillari”, oltre ad un maggior impegno politico e finanziario in direzione dell’integrazione. Francesco mette in guardia anche rispetto ai rimpatri, che devono essere “sicuri e assistiti”. Eppure ciò che preoccupa di più Bergoglio è la situazione generale di violenza e di guerra a pezzi che c’è nel mondo e che provoca le migrazioni: “«Questo esige, come primo passo, l’impegno dell’intera Comunità internazionale ad estinguere i conflitti e le violenze che costringono le persone alla fuga. Inoltre, si impone una visione lungimirante, capace di prevedere programmi adeguati per le aree colpite da più gravi ingiustizie e instabilità, affinché a tutti sia garantito l’accesso allo sviluppo autentico, che promuova il bene di bambini e bambine, speranze dell’umanità».  

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo