«Vorrei ricordare assieme a voi le persone che hanno perso la vita a Lampedusa, preghiamo in silenzio per questi uomini, donne, bambini, lasciamo piangere il nostro cuore, preghiamo in silenzio». Papa Francesco conclude l'Angelus di questa domenica con un pensiero commosso e addolorato alla strage di Lampedusa.
Affacciandosi dalla finestra dello studio del palazzo apostolico, il primo pensiero era stato per il viaggio in Umbria: «Era la prima volta che mi recavo ad Assisi ed è stato un grande dono fare questo pellegrinaggio proprio nella festa di san Francesco». E ha ringraziato «il popolo di Assisi per la calda accoglienza». Poi ha commentato subito il Vangelo di Luca chiedendo alla piazza di ripetere, come gli apostoli al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Piazza san Pietro, piena di gente come ogni domenica, è esplosa in una invocazione. E il Papa ha ripreso: «Cosa ci risponde il Signore? Risponde: "Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: 'Sradicati e vai a piantarti nel mare', ed esso vi obbedirebbe". Il seme della senape è piccolissimo, però Gesù dice che basta avere una fede così, piccola, ma vera, sincera, per fare cose umanamente impossibili, impensabili. Ed è vero».
Papa Francesco fa esempi semplici: le nostre mamme e i nostri papà «che affrontano situazioni molto pesanti; o a certi malati, anche gravissimi, che trasmettono serenità a chi li va a trovare. Queste persone, proprio per la loro fede, non si vantano di ciò che fanno, anzi, come chiede Gesù nel Vangelo, dicono: "Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare"».
Il Papa ricorda che ottobre è il mese missionario e il mese del rosario - «scuola di preghiera, scuola di fede» - e cita i tanti missionari che per portare il Vangelo hanno superato ostacoli di ogni tipo. Poi ritorna sull'importanza della testimonianza: «Ognuno di noi, nella propria vita di ogni giorno, può dare testimonianza a Cristo, con la forza di Dio, la forza della fede. E come attingiamo questa forza? La attingiamo da Dio nella preghiera. La preghiera è il respiro della fede: in un rapporto di fiducia, di amore, non può mancare il dialogo, e la preghiera è il dialogo dell’anima con Dio».