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venerdì 25 aprile 2025
 
il discorso
 

Il Papa: «Cari politici, non rassegnatevi mai alla disparità sociale»

12/03/2018  La Chiesa Cattolica ha «stima» per «l’impegno politico quando è mosso dalla volontà di creare le condizioni favorevoli ad un vivere insieme rispettoso delle differenze, attento alle situazioni di precarietà, alle persone più fragili». Il monito di Francesco ai politici e parlamentari della Provincia di Marsiglia ricevuti in Vaticano

Pubblichiamo il testo integrale del discorso di papa Francesco rivolto ai politici e parlamentari della provincia di Marsiglia ricevuti in udienza in Vaticano.

Signore e Signori,

accompagnati da Mons. Georges Pontier e dai Vescovi della Provincia di Marsiglia, voi state compiendo un viaggio al cuore della Chiesa Cattolica, alla scoperta del lavoro che si fa qui a Roma. Ringraziandovi di aver accettato di vivere questo percorso, sono lieto di salutarvi cordialmente e di potermi rivolgere a voi.

La proposta che vi è stata fatta dai Vescovi testimonia la stima della Chiesa Cattolica per l’impegno politico quando è mosso dalla volontà di creare le condizioni favorevoli ad un vivere insieme rispettoso delle differenze, attento alle situazioni di precarietà, alle persone più fragili. Nei vostri territori, come in tanti altri luoghi, affrontate problemi che costituiscono per voi, nell’esercizio della vostra missione, altrettante sfide. In effetti, «la grandezza politica si mostra quando, in momenti difficili, si opera sulla base di grandi principi e pensando al bene comune a lungo termine» (Enc. Laudato si’, 178). La storia delle vostre regioni, fortemente segnate dalla dimensione mediterranea, attesta la ricchezza delle diversità che sono reali potenzialità sul piano umano, economico, sociale, culturale e anche religioso. E’ tanto più importante, sulla base dei principi di sussidiarietà e di solidarietà, in un grande sforzo di dialogo politico e di creazione di consenso, avere a cuore la ricerca dello sviluppo integrale di tutti (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 240). In questa prospettiva, i valori di libertà, di uguaglianza, di fraternità costituiscono dei capisaldi e un orizzonte per l’esercizio delle vostre responsabilità. Davanti ai problemi della società, è anche necessario diventare i promotori di un vero dibattito su valori e orientamenti riconosciuti comuni a tutti. A tale dibattito i cristiani sono chiamati a partecipare con i credenti di tutte le religioni e tutti gli uomini di buona volontà, al fine di favorire lo sviluppo di una cultura dell’incontro.

In questo senso, possa il vostro desiderio di servire il bene comune condurvi a fare tutto il possibile per costruire ponti tra le persone che si trovano in differenti condizioni sociali, economiche, culturali e religiose, come pure tra le diverse generazioni. Vi incoraggio a essere anche creatori di legami, tra gli spazi urbani e quelli rurali, tra il mondo degli studi e quello delle professioni, affinché il dinamismo dei vostri territori sia sempre arricchito dalle varie specificità. Da ultimo, siete chiamati a cercare sempre di farvi prossimi degli altri, specialmente delle persone in situazione di precarietà; a non rassegnarvi mai alla disparità sociale, radice dei mali della società, ma a promuovere una conversione ecologica integrale al servizio della salvaguardia della nostra casa comune. Penso anche ai migranti e ai rifugiati che sono fuggiti dai loro Paesi a causa della guerra, della miseria, della violenza e a ciò che è già stato fatto per venire in loro aiuto. Si tratta di perseverare nella ricerca di mezzi compatibili con il bene di tutti, per accoglierli, proteggerli, promuovere il loro sviluppo umano integrale e integrarli nella società (cfr Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, 1 gennaio 2018). Così si può contribuire alla costruzione di una società più giusta, più umana e più fraterna.

Affido il vostro cammino a Cristo, fonte della nostra speranza e del nostro impegno al servizio del bene comune. Invoco su di voi, sulle vostre famiglie, sul vostro Paese, come pure sui Vescovi che vi accompagnano la benedizione del Signore. Grazie.

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