Io mi arrabbio, sì, alcune volte mi
arrabbio, ma mi aiuta pensare alle volte in cui io ho fatto arrabbiare gli
altri, questo mi rasserena un po’, mi rende un po’ più tranquillo. Arrabbiarsi
è una cosa che fa male non solo all’altra persona, fa male a te stesso,
avvelena te stesso. E c’è gente, che voi sicuramente conoscete, che ha l’anima
amara, sempre con amarezze, che vivono arrabbiati. Sembra che tutte le mattine
si lavino i denti con l’aceto per essere così arrabbiati! Gente che è così…: è
una malattia. Si capisce, se c’è una cosa che non mi piace, mi arrabbio un po’.
Ma questo, l’abitudine di arrabbiarsi, l’abitudine di gridare, l’abitudine di
sgridare gli altri, questo è un veleno! Domando a voi, e ognuno nella propria
lingua rispondete: com’era l’anima di Gesù, dolce o amara? [rispondono: “Dolce!”].
Era dolce perché? Perché quando si arrabbiava questo non arrivava alla sua
anima, era soltanto per correggere, e poi tornava alla pace.
“Quali sono i Suoi buoni propositi
per l’anno nuovo?”. Ne ho fatto uno in questi giorni, in cui ho preso un po’ di
tempo per fare un ritiro spirituale: pregare di più. Perché mi sono accorto che
i vescovi e i preti - io sono vescovo - devono reggere il popolo di Dio prima di
tutto con la preghiera, è il primo servizio. Vi racconto una storia. All’inizio
del cristianesimo c’era tanto lavoro perché tanta gente si convertiva e gli
apostoli non avevano tempo. E alcuni sono venuti a lamentarsi perché non curavano
bene le vedove e gli orfani. Era vero, ma non avevano tempo di fare tutto. E
hanno fatto un concilio fra loro e hanno deciso di incaricare alcuni uomini
soltanto di servire la gente. E’ il momento della creazione dei diaconi. I
diaconi sono nati così. Voi potete vedere questo nel Libro degli Atti degli Apostoli.
E cosa dice Pietro, san Pietro, il primo Papa? Cosa dice? “Loro faranno questo,
e a noi, gli apostoli, soltanto due cose: la preghiera e l’annuncio del
Vangelo, la predicazione”. Cioè, per un vescovo, il primo compito è la preghiera,
il primo compito: non si può essere vescovo nella Chiesa senza la preghiera al
primo posto. E poi l’annuncio del Vangelo. In questi giorni, rispondendo alla
tua domanda, io ho pensato che un buon proposito per il prossimo anno sarebbe
questo, pregare un po’ di più. D’accordo? Anche a voi domando: pensate che
questo sarebbe un buon proposito anche per voi? [rispondono: “Sì!”]. Pregare un
po’ di più. Perché la Chiesa va avanti con la preghiera dei santi.
Pregate per la Chiesa!
Terza domanda: Quando era piccolo, cosa sognava di
diventare? Alla sera, quando guardo la televisione con la mia famiglia, vedo
tante storie tristi e drammatiche: il mondo resterà sempre così, anche quando
sarò grande?
Papa Francesco – Se io vi dicessi la verità sulla prima
domanda, vi farei ridere… Ma dirò la verità. La domanda era: “Quando era
piccolo, cosa sognava di diventare?” Da piccolo andavo spesso con la nonna, ma
anche con la mamma, al mercato a fare le spese. In quel tempo non c’erano i supermarket,
non c’era la televisione, non c’era niente… Il mercato era sulla strada e c’erano
i posti per la verdura, per la frutta, per la carne, per il pesce e si comprava
tutto. Un giorno a casa, a tavola, mi è stato domandato: cosa ti piacerebbe
diventare da grande? Sapete cosa ho detto? “Macellaio”. Perché? Perché il
macellaio che era nel mercato – c’erano 3 o 4 posti per la carne – prendeva il
coltello, faceva i pezzi…è un’arte, e mi piaceva vederlo, guardarlo. Adesso è
cambiata l’idea, ovviamente; ma, rispondendo alla tua domanda, quando ero
piccolo, io pensavo di diventare un macellaio. Mi sarebbe piaciuto.
Poi, la seconda domanda - questa è
seria! -: “La sera, mentre sono a cena con la mia famiglia, guardando la televisione,
sento sempre parlare di notizie tristi e drammatiche… Ma il mondo, quando io
sarò grande, sarà sempre così?”. E’ vero quello che tu dici. C’è tanta gente
che soffre nel mondo oggi. Ci sono le guerre. Ma quante guerre ci sono? In
Africa, pensate quante guerre. Il Medio Oriente, dove è nato Gesù, è tutto in
guerra. L’Ucraina, guerra. In tanti posti. In America Latina ci sono guerre.
Sono cose brutte! E cosa fanno le
guerre? Fanno povertà, fanno dolore, fanno male. Soltanto delle cose tristi…
Pensate ai bambini. Voi, ragazzi e ragazze, bambini e bambine, avete il dono di
Dio di poter cantare, di essere felici, di vivere la vita cristiana come diceva
sant’Agostino - com’era quello che diceva sant’Agostino? [rispondono: “Canta e
cammina!”] -, ma ci sono bambini che non hanno da mangiare nel mondo; ci sono
bambini che non possono andare a scuola, perché c’è la guerra, la povertà, e
non ci sono le scuole; ci sono bambini che, quando si ammalano, non hanno la
possibilità di andare in ospedale. Pregate per questi bambini. Pregate! Ma il
mondo sarà sempre così? Il mondo può migliorare. Ma c’è una cosa di cui non
piace parlare, ma di cui si deve parlare: nel mondo c’è la lotta fra il bene il
male - dicono i filosofi -, la lotta fra il diavolo e Dio. Ancora questo
esiste. Quando ad ognuno di noi viene la voglia di fare una cattiveria, quella
piccola cattiveria è un’ispirazione del diavolo, che, tramite la debolezza che
ha lasciato in noi il peccato originale, ti porta a questo. Si fa il male nelle
piccole cose come nelle grandi cose; nelle guerre come – per esempio – un
ragazzo o una ragazza bugiarda: è una guerra contro la verità di Dio, contro la
verità della vita, contro la gioia. Questa lotta fra il diavolo e Dio, dice la
Bibbia che continuerà fino alla fine. Questo è chiaro, no? Avete capito questo?
E’ chiaro. Tutti noi abbiamo dentro un campo di battaglia. Si lotta fra il bene
e il male, tutti noi. Abbiamo grazie e tentazioni, e dobbiamo parlare col
parroco, col catechista di queste cose per conoscerle bene. Questo è il primo.
Il secondo: ci sono tante cose buone nel mondo, e io mi domando: perché queste
cose buone non si pubblicizzano? Perché sembra che alla gente piaccia più
vedere le cose cattive o sentire le brutte notizie. Pensiamo all’Africa: tante
cose cattive, tante guerre – come ho detto – ma ci sono i missionari,
sacerdoti, suore, che hanno speso tutta la loro vita lì, predicando il Vangelo,
in povertà… Quando il mese scorso sono andato in Africa, ho trovato delle
Suorine… penso ad una di 83 anni, era italiana, e mi ha detto “Io è da quando
avevo 26 anni che sono qui”. E ci sono tante famiglie sante, tanti genitori che
educano bene i figli. Perché non si vede in televisione una famiglia che educa
bene, che educa bene un figlio? Non si vede! Perché c’è questa attrazione verso
il male: sembra che piaccia di più guardare le cose brutte che le cose belle,
le cose grandi. Il diavolo fa la sua parte – questo è vero –, ma anche Dio fa
la sua parte: tanta gente santa! Non solo nelle missioni, ma nel mondo, nel
lavoro, nelle famiglie; tanti genitori, tanti nonni e nonne che portano avanti
la malattia, i problemi; e questo non si vede in televisione. Perché? Perché
questo non ha rating, non ha pubblicità… Qui, in Italia, ho scoperto
tante associazioni, uomini e donne, che danno parte del proprio tempo per
assistere, per accompagnare, per essere badanti di malati. Questo è buono. Ma
questo non si vede nella pubblicità. E’ vero o no questo? Se tu vuoi avere rating
– sia giornalistico, sia televisivo, o quello che vuoi – fa’ vedere
soltanto le cose brutte; con le cose buone la gente si annoia. Oppure non sanno
presentare e fare bene le cose, fare vedere bene le cose buone. Quando tu [si
rivolge alla bambina che ha fatto la domanda] vedi la televisione, a casa tua, ricordati
di queste due cose: c’è una lotta nel mondo fra il bene e il male, ci sono
tanti bambini che soffrono, ci sono le guerre, ci sono cose cattive, perché la
lotta è fra Dio e il diavolo; ma pensa anche a tanta gente, tanta gente santa,
tanta gente che dà la vita per aiutare gli altri, per pregare per gli altri. Ma
perché nella televisione non si vedono le monache di clausura che passano la
vita pregando per tutti?
Quello non interessa… Forse
interessano di più i gioielli di una ditta importante, che si fanno vedere… le
cose che fanno le vanità. Non ci lasciamo ingannare! Nel mondo ci sono cose
brutte, brutte, brutte, e questo è il lavoro del diavolo contro Dio; ma ci sono
cose sante, cose sante, cose grandi che sono l’opera di Dio. Ci sono i santi
nascosti. Questa parola non dimentichiamola: i santi nascosti, quelli che noi
non vediamo. D’accordo?
Io vi ringrazio di tutto questo. Ma
vorrei sentire un’altra canzone per dire se mi piace o non mi piace come
cantate… E un’altra cosa: vorrei sentir ripetere com’era la vita cristiana
secondo
sant’Agostino? Come si deve essere?
[rispondono: “Canta e cammina!”]. Canta e cammina! Secondo: chi è buono? [“Solo
Dio è buono”].
Ecco. E adesso aspetto una bella
canzone… Grazie!
[Canto]
Papa Francesco - Adesso posso rispondere: cantate
molto bene! Grazie!
Vi do la benedizione, e anche i
miei auguri per il nuovo anno. E domani ci vedremo in Basilica, sarà un piacere.
Preghiamo la Madonna, ognuno nella propria lingua [Ave
Maria] [Benedizione]