L’affermazione di papa Francesco: «Chi va con le prostitute è un criminale» mi ha fatto riflettere e soffrire nello stesso tempo. Perché io in passato ero cascato in questo, ed ero già sposato. Lo vivevo come una debolezza e creava dipendenza. Poi chiesi aiuto a Gesù, e subito intervenne nella mia vita facendomi sentire tutto il suo amore per me e sono diventato cristiano praticante.
LETTERA FIRMATA
L’intervento del Papa era in risposta a una giovane nigeriana durante l’incontro del pre-Sinodo dei giovani. Blessing è una ex vittima di tratta. La sua storia è raccontata nel libro Il coraggio della libertà (Paoline, 2017). Al Papa ha chiesto perché, tra i tanti clienti, molti sono cattolici. Francesco ha risposto chiedendo «perdono a voi, alla società, per tutti i cattolici, i battezzati che fanno questo atto criminale... “Ma padre non si può far l’amore?”. No, questo non è fare l’amore, questo è torturare una donna». È anche una forma di dipendenza, scrive il nostro lettore. Ma è possibile uscirne, chiedendo aiuto a Gesù nella preghiera, rendendosi conto del male compiuto, verso persone rese schiave, scoprendo l’amore vero, verso la propria moglie e, in generale, verso gli altri. Quell’amore che non è solo istinto, ma benevolenza, generosità, tenerezza.
(Pubblicato originariamente il 05/04/2018)