«Abbiamo ricevuto una chiamata e dobbiamo rispondervi in maniera degna». È stato un accorato invito quello rivolto da Benedetto XVI al clero romano, durante il consueto incontro annuale. «Ogni pastore deve essere in comunione con il Pastore supremo. Attraverso la nostra voce passa la voce del Signore», ha affermato.
Svolgendo a braccio una lectio divina sul brano della Lettera agli Efesini in cui san Paolo descrive la propria prigionia, papa Ratzinger si è soffermato nel sottolineare che «la vera catena che lega a Cristo è quella dell’amore» e che «tutto il nostro cammino è un cammino verso Dio, nel quale la dimensione verticale e quella orizzontale sono inscindibili».
Riprendendo alcune osservazioni fatte dai cardinali nell’incontro che ha preceduto il Concistoro della scorsa settimana, il Pontefice ha detto che un problema in molte parti del mondo è l’analfabetismo religioso. Perciò l’Anno della fede, che si avvierà nel prossimo ottobre, dovrà essere anche l’anno del Catechismo, a vent’anni dalla sua promulgazione: «Dobbiamo appropriarci di questo contenuto non come un pacchetto di dogmi, ma come una verità unica».
Durante l’incontro, Benedetto XVI ha consegnato ai sacerdoti romani il testo Scelto da Dio per gli uomini, pubblicato dalle Edizioni Paoline, frutto dell’Anno sacerdotale del 2010. Spiega il cardinale vicario Agostino Vallini che si tratta «di una regola di vita, intesa più come ideale che come raccolta di precetti. Una traccia spirituale, una guida per il benessere di noi preti».