La Giornata mondiale della gioventù “collega il mondo a Dio” ed è una “importante realtà per il futuro dell’umanità”. Benedetto XVI sottolinea lo straordinario valore della Gmg sull’aereo dell’Alitalia che lo porta a Madrid. Conversa con i giornalisti a bordo e spiega che le Giornate “creano il coraggio di essere credenti”, ma non devono rimanere un fatto isolato: “E’ un segno, la parte di un grande cammino che crea amicizia e apre frontiere”. Poi affronta alcuni temi che riprenderà nel discorso sulla pista dell’aeroporto, cioè il lavoro precario e la responsabilità dell’Europa “nel pensare ai problemi economici di chi, anche in altre parti del mondo soffre la fame e non ha futuro”. Benedetto XVI ha sottolineato che “in questa crisi economica, come anche nella precedente, si vede cosa accade quando un’economia solo mercantile ha dimenticato l’etica” e ha aggiunto che c’è una “responsabilità dell’Europa verso gli altri, le altre nazioni e verso l’umanità e dunque “bisogna creare lavoro” e “proteggere il pianeta”.
All’aeroporto è stato Re Juan Carlos, che lo ha accolto insieme alla Regina Sofia, a spiegare che occorre “ porre fine all’intollerabile disoccupazione dei giovani” e a rimarcare che per i giovani “non sono tempi facili” per una gioventù che ha bisogno non solo di opportunità, ma anche di esempio degli adulti”. Ad accogliere il Papa è arrivato anche, a sorpresa il premier spagnolo Zapatero. Benedetto XVI nel suo saluto ha messo in fila le sfide di fronte a cui si trovano i giovani. Ha parlato di “tanta corruzione” e di “tanta mancanza di solidarietà”. Poi di “consumismo”, “superficialità”, “edonismo imperante” e “banalizzazione nel vivere la sessualità”. Ha spiegato che i giovani sanno che “senza Dio sarebbe arduo affrontare queste sfide ed essere veramente felici”. Poi ha ribadito che lui è venuto alla Gmg per aiutare i giovani a sentire la Parola di Dio in modo da costruire una società dove si rispetti “la dignità umana” e la “reale fraternità”.
Benedetto XVI ha insistito sulle difficoltà di trovare un “lavoro degno”, ma anche sulle tensioni e gli “scontri aperti” in molte parti del mondo “anche con spargimento di sangue” e ha denunciato che “la giustizia e l’altissimo valore della persona umana si sottomettono spesso a interessi egoisti, materiali e ideologici”. Poi ha osservato che non sempre si rispetta “come si deve” l’ambiente e la natura”. Ha parlato della droga e delle discriminazioni dei cristiani che diventano a volte in alcuni regioni e paesi vere e proprie “persecuzioni”. Alla fine ha esclamato rivolgendosi ai giovani: “Che niente e nessuno vi tolga la pace: non vergognatevi del Signore”. Alla Spagna ha dedicato un accenno, sottolineando gli attuali problemi di preoccupazioni”, i quali tuttavia possono essere superati dal dinamismo degli spagnoli, al quale contribuiscono “le profonde radici cristiani” della storia iberica. Benedetto XVI ha quindi attraversato con la Papamobile le vie di Madrid fino alla nunziatura.