Nonostante la dolorosa gonalgia che lo affligge (e che lo ha costretto a rinunciare alla visita a Firenze del 27 febbraio e alle celebrazioni del Mercoledì delle Ceneri del 2 marzo), venerdì mattina Papa Francesco è uscito dal Vaticano per percorrere in auto (una piccola auto bianca) le poche centinaia di metri che separano la sua residenza di Santa Marta dal palazzo di Via della Conciliazione 10 dove ha sede l’Ambasciata di Russia presso la Santa Sede. Francesco ha voluto incontrare di persona l’ambasciatore Alexander Avdeev.
Il colloquio, durato poco più di mezz’ora, ha ovviamente riguardato l’invasione russa dell’Ucraina, l’evento drammatico che da ieri ha portato la guerra nel cuore dell’Europa. Il Papa ha voluto esprimere la sua preoccupazione per le notizie che arrivano in queste ore.
Papa Francesco segue da tempo la vicenda dell’Ucraina. “Gesù ci ha insegnato che alla insensatezza diabolica della violenza, si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare il prossimo 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, una giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della Pace preservi il mondo dalla follia della guerra”, aveva detto il pontefice nel corso dell’udienza generale del 23 febbraio.
Di fronte al precipitare degli eventi è arrivata la scelta di parlare direttamente con il diplomatico russo. Avdeev, 76 anni, è in carriera diplomatica dal 1968 e ha ricoperto incarichi di rilievo (prima vice ministro degli esteri, poi ministro della cultura fra il 2008 e il 2012). Le relazioni diplomatiche fra la Santa Sede e la Federazione Russa sono state formalizzate il 9 dicembre 2009. Papa Francesco ha incontrato Putin in Vaticano tre volte: nel 2013, nel 2015 e nel 2019.