«I giovani del mondo sono venuti a Lisbona numerosi e con grande entusiasmo. Non era una vacanza dei giovani, non era un villaggio dei giovani e nemmeno un viaggio turistico o un evento spirituale chiuso in se stesso. La Gmg è un incontro con Cristo vivo attraverso la Chiesa».
All’udienza generale, la prima dopo la pausa estiva di luglio, papa Francesco traccia un bilancio del viaggio in Portogallo dove ha incontrato 1 milione e mezzo di giovani a Lisbona per la Giornata mondiale della gioventù ed è andato a Fatima per implorare la pace dalla Vergine Maria.
«La mia visita al Portogallo, in occasione della Gmg, ha beneficiato del clima festoso di questa, dell’ondata di giovani che ha invaso pacificamente il Paese e la sua bella capitale», ha detto davanti ai fedeli nell’Aula Paolo VI. Bergoglio ha ripercorso i vari incontri con i ragazzi a Lisbona e ha sottolineato la volontà di pace dei giovani. «Mentre in Ucraina e in altri luoghi del mondo si combatte, e mentre in certe sale nascoste si pianifica la guerra - è brutto questo - la Giornata della Gioventù ha mostrato a tutti che è possibile un altro mondo: un mondo di fratelli e sorelle, dove le bandiere di tutti i popoli sventolano insieme, una accanto all'altra, senza odio, senza paura, senza chiusure, senza armi! Il messaggio dei giovani è stato chiaro: lo ascolteranno i grandi della terra?, mi domando».
Per il Papa tutti dovrebbero prestare attenzione a «questo entusiasmo giovanile che vuole pace» perché, ha aggiunto, «è una parabola per il nostro tempo, e ancora oggi Gesù dice: “Chi ha orecchie, ascolti! Chi ha occhi, guardi!”. Speriamo che tutto il mondo ascolti questa Gmg e guardi questa bellezza dei giovani andando avanti».
Dal Papa la gratitudine a Dio per questo, specialmente alla Chiesa locale, che, «in cambio del grande sforzo compiuto per l’organizzazione e l’accoglienza, riceverà nuove energie per proseguire il suo cammino, per gettare di nuovo le reti con passione apostolica. I giovani in Portogallo sono già oggi una presenza vitale, e adesso, dopo questa “trasfusione” ricevuta dalle Chiese di tutto il mondo, lo diventeranno ancora di più».
Francesco ha sottolineato il significato dell’incontro di Lisbona: «La Gmg, venuta dopo la pandemia, è stata sentita da tutti come dono di Dio, che ha rimesso in movimento i cuori e i passi dei giovani del mondo per andare a trovare Gesù. La pandemia, lo sappiamo bene, ha inciso pesantemente sui comportamenti sociali: l’isolamento è degenerato spesso in chiusura, e i giovani ne hanno risentito in modo particolare», ha osservato il Pontefice.
Richiamando la Giornata mondiale della gioventù, il Papa ha osservato come «Dio ha dato una “spinta” in senso contrario: essa ha segnato un nuovo inizio del grande pellegrinaggio dei giovani attraverso i continenti, nel nome di Gesù Cristo. E non è un caso che ciò sia avvenuto a Lisbona, città affacciata sull’oceano, città-simbolo delle grandi esplorazioni via mare. Ed ecco che alla Gmg il Vangelo ha proposto ai giovani il modello della Vergine Maria nel momento per lei più critico, che va a visitare sua cugina Elisabetta», ha aggiunto. Guardando alla Vergine, Francesco ha spiegato che «Maria ancora oggi, nel terzo millennio, guida il pellegrinaggio dei giovani alla sequela di Gesù».
E ha ricordato lo stesso atto compiuto da lei «già un secolo fa proprio in Portogallo, a Fatima, quando si era rivolta a tre bambini affidando loro un messaggio di fede e di speranza per la Chiesa e per il mondo. Per questo, durante la Gmg, sono ritornato a Fatima, al luogo dell’apparizione, e insieme ad alcuni giovani malati ho pregato perché Dio guarisca il mondo dalle malattie dell’anima». Ne ha citate quattro: «la superbia, la menzogna, l’inimicizia, la violenza. E abbiamo rinnovato la consacrazione nostra, dell’Europa, del mondo al Cuore Immacolato di Maria. Io ho pregato per la pace, perché ci sono tante guerre da tante parti del mondo».
Dopo la catechesi, il papa ha salutato i pellegrini presenti. Rivolgendosi a quelli polacchi ha ricordato: «Molti di voi sono in pellegrinaggio a Jasna Góra e ad altri santuari mariani, per questo vi affido un desiderio che ho nel cuore: il desiderio della pace nel mondo. Presentatelo a Colei che è la Regina della Pace. Chiedete questo dono inestimabile, specialmente per la cara e martoriata Ucraina», ha detto. Poi il Pontefice ha rivolto «un saluto particolare ai Presidenti dei Paesi della regione amazzonica che in questi giorni sono riuniti a Belém do Pará, in Brasile. Assicuro le mie preghiere per il buon esito del loro incontro, augurando che si rinnovi l'impegno di tutti per la cura del creato e lo sviluppo sostenibile».
Il conflitto in Ucraina è costantemente al centro dell’attività diplomatica della Santa Sede. Secondo il quotidiano libanese L'Orient-Le Jour che cita fonti esclusive arabe e occidentali, papa Francesco avrebbe chiesto al presidente degli Emirati Arabi Uniti, Muhammad ben Zayed (Mbz) diorganizzare un incontro tra i presidenti russo Vladimir Putin e ucraino Volodymyr Zelensky durante la Cop28, la conferenza internazionale sul clima, prevista a Dubai il 30 novembre prossimo. Secondo le fonti, questa iniziativa segue «la richiesta di papa Francesco in coordinamento con alcune potenze europee». «Due diplomatici occidentali che hanno chiesto l'anonimato affermano a L'Orient-Le Jour che molti paesi europei sono in contatto con Abu Dhabi per sostenere questa iniziativa», scrive il giornale.
«Gli Emirati Arabi Uniti potrebbero approfittare del proprio posizionamento geopolitico per ottenere un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina», sostiene un diplomatico occidentale citato dal giornale in francese. «L'obiettivo è concordare l'apertura di un dialogo che possa porre fine alla guerra», secondo la stessa fonte. Secondo il quotidiano, «l'iniziativa proposta prevede che Abu Dhabi accolga una conferenza di pace mondiale aperta da papa Francesco nella capitale emiratina negli stessi giorni del summit Cop28». A tal proposito, una fonte diplomatica europea afferma che «l'iniziativa di pace è stata già discussa con numerosi paesi europei e con gli Stati Uniti». Il presidente americano Joe Biden, prosegue il resoconto de L'Orient-Le Jour, «è al corrente dell'iniziativa e l'ha accolta con favore, dicendosi pronto a fornire tutto il sostegno necessario perché l'incontro raggiunga i suoi obiettivi».