Ci vuole intelligenza, ci mancherebbe. Ma occorrono anche cuore, una coscienza rettamente formata nonché la forza e la determinazione che derivano dall'aver scelto a ragion veduta. Insomma: niente pensiero debole o cedimenti alle mode del momento. Ma salde radici in Dio, nella sua Parola. Lo ha detto papa Francesco stamane, nella Messa celebrata a Santa Marta.
Il
Signore insegna ai suoi discepoli a comprendere i “segni dei tempi”,
segni che i farisei non riescono a cogliere. Jorge Mario Bergoglio ha preso
spunto dal Vangelo odierno per soffermarsi sul “pensare in cristiano”.
Chi segue Gesù, ha osservato, non pensa solo con la testa, ma anche con
il cuore e “lo spirito che ha dentro”. Altrimenti non si può comprendere
“il passo di Dio nella storia”: “Nel Vangelo, Gesù
non si arrabbia, ma fa finta quando i discepoli non capivano le cose. A
quelli di Emmaus dice: ‘Stolti e tardi di cuore’. ‘Stolti e tardi di
cuore’… Quello che non capisce le cose di Dio è una persona così. Il
Signore vuole che noi capiamo cosa succede: cosa succede nel mio cuore,
cosa succede nella mia vita, cosa succede nel mondo, nella storia… Cosa
significa questo che accade adesso? Questi sono i segni dei tempi!
Invece, lo spirito del mondo ci fa altre proposte, perché lo spirito del
mondo non ci vuole popolo: ci vuole massa, senza pensiero, senza
libertà”.
Lo spirito del mondo, ha ribadito, “vuole che
andiamo per una strada di uniformità”, ma, come avverte San Paolo, “lo
spirito del mondo ci tratta come se noi non avessimo la capacità di
pensare da noi stessi; ci tratta come persone non libere”: “Il
pensiero uniforme, il pensiero uguale, il pensiero debole, un pensiero
così diffuso. Lo spirito del mondo non vuole che noi ci chiediamo
davanti a Dio: 'Ma perché questo, perché quell’altro, perché accade
questo?'. O anche ci propone un pensiero prêt-à-porter, secondo i propri
gusti: ‘Io penso come mi piace!’. Ma quello va bene, dicono loro… Ma
quello che lo spirito del mondo non vuole è questo che Gesù ci chiede:
il pensiero libero, il pensiero di un uomo e di una donna che sono parte
del popolo di Dio e la salvezza è stata proprio questa! Pensate ai
profeti… ‘Tu non eri mio popolo, adesso ti dico popolo mio’: così dice il Signore. E questa è la salvezza: farci popolo, popolo di Dio, avere libertà”.
“E
Gesù – ha proseguito il Papa – ci chiede di pensare liberamente, pensare per
capire cosa succede”. La verità, ha detto ancora il Papa, è che “da soli
non possiamo! Abbiamo bisogno dell’aiuto del Signore”. Ne abbiamo
bisogno “per capire i segni dei tempi” e, ha evidenziato, “lo Spirito
Santo ci dà questo regalo, un dono: l’intelligenza per capire e non
perché altri mi dicano cosa succede”: “Qual è la strada che
il Signore vuole? Sempre con lo spirito di intelligenza per capire i
segni dei tempi. E’ bello chiedere al Signore Gesù questa grazia, che ci
invii il suo spirito di intelligenza, perché noi non abbiamo un
pensiero debole, non abbiamo un pensiero uniforme e non abbiamo un
pensiero secondo i propri gusti: soltanto abbiamo un pensiero secondo
Dio. Con questo pensiero, che è un pensiero di mente, di cuore e di
anima. Con questo pensiero, che è dono dello Spirito, cercare cosa
significano le cose e capire bene i segni dei tempi”.