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martedì 08 luglio 2025
 
l'udienza
 

Il Papa: «Il perdono rende la società meno cattiva e crudele»

04/11/2015  Francesco in piazza San Pietro invita le famiglie a riscoprire il “tesoro” del perdono che passa dai piccoli gesti quotidiani come «chiedersi scusa» a fine giornata. Poi spiega che è «indispensabile che, in una società a volte spietata, vi siano luoghi, come la famiglia, dove imparare a perdonarsi gli uni gli altri»

Il monito del Papa è severo. Lo lancia nell’udienza generale in piazza san Pietro e si rivolge alle famiglie, spiegando che devono riscoprire “il tesoro” del perdono in una società a volte spietata. Davanti a circa 15 mila fedeli parla della famiglia come luogo privilegiato per vivere il dono del perdono, una “grande palestra di allenamento” al perdono. Ripete l’invito a non andare mai a dormire “a fine giornata senza chiedersi scusa”: «Il reciproco perdono fa guarire le ferite». 

Bergoglio ricorda che «basta una carezza e ricomincia tutto, ma non finire mai una giornata in guerra. Se impariamo a vivere così in famiglia, lo facciamo anche fuori, dovunque ci troviamo. È  facile essere scettici su questo. Molti – anche tra i cristiani – pensano che sia un’esagerazione. Si dice: sì, sono belle parole, ma è impossibile metterle in pratica. Ma grazie a Dio non è così. Infatti è proprio ricevendo il perdono da Dio che, a nostra volta, siamo capaci di perdono verso gli altri. Per questo Gesù ci fa ripetere queste parole ogni volta che recitiamo la preghiera del Padre Nostro, cioè ogni giorno. Ed è indispensabile che, in una società a volte spietata, vi siano luoghi, come la famiglia, dove imparare a perdonarsi gli uni gli altri». Ricorda Francesco che «la pratica del perdono non solo salva le famiglie dalla divisione, ma le rende capaci di aiutare la società ad essere meno cattiva e meno crudele. Sì, ogni gesto di perdono ripara la casa dalle crepe e rinsalda le sue mura. La Chiesa, care famiglie, vi sta sempre accanto per aiutarvi a costruire la vostra casa sulla roccia di cui ha parlato Gesù. E non dimentichiamo queste parole che precedono immediatamente la parabola della casa: “Non chiunque mi dice Signore, Signore, entrerà nel Regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio”.
E aggiunge: “Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demoni nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti”. È una parola forte, non c’è dubbio, che ha lo scopo di scuoterci e chiamarci a conversione».

Infine Papa Francesco  sottolinea che le famiglie cristiane possono fare molto per la società di oggi, e anche per la Chiesa. «Per questo», ha detto, «desidero che nel Giubileo della Misericordia le famiglie riscoprano il tesoro del perdono reciproco. Preghiamo perché le famiglie siano sempre più capaci di vivere e di costruire strade concrete di riconciliazione, dove nessuno si senta abbandonato al peso dei suoi debiti».  

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