L’indiscrezione, che circolava da tempo negli ambienti del Vaticano, è stata confermata ufficialmente mercoledì mattina da padre Federico Lombardi: è allo studio un viaggio di papa Francesco quest’anno in Corea del Sud. Il periodo più accreditato potrebbe essere durante l’estate, precisamente ad agosto. Nel 2014, infatti, sono previsti almeno due eventi di grande rilevanza per la Chiesa coreana e per quelle asiatiche: in agosto la Giornata asiatica della Gioventù, che si svolgerà nella diocesi di Daejeon e alla quale è stato invitato da tempo anche il Pontefice; inoltre è atteso il decreto di beatificazione dei 124 nuovi martiri sudcoreani.
Di un viaggio in Asia, dove Benedetto non è riuscito ad andare, si parlava da diversi mesi in effetti. Di ritorno dalla Gmg di Rio de Janeiro, l'estate scorsa, Bergoglio sui previsti viaggi all'estero si era rivolto così ai giornalisti: «Il Patriarca Bartolomeo I vuole fare un incontro per commemorare i 50 anni di Athenagora e Paolo VI a Gerusalemme. Anche il governo israeliano ha fatto un invito speciale per andare a Gerusalemme. Credo che il governo dell'Autorità palestinese lo stesso. Questo si sta pensando: non si sa bene se si vada o non si vada... Poi, in America Latina credo che non ci sia possibilità di tornare, perché il Papa latinoamericano, il primo viaggio in America Latina arrivederci! Dobbiamo aspettare un po'! Credo che si possa andare in Asia, ma questo è tutto nell'aria. Ho avuto un invito per andare in Sri Lanka e anche nelle Filippine. Ma «in Asia si deve andare. Perché Papa Benedetto non ha avuto tempo di andare in Asia, ed è importante. Lui è andato in Australia e poi in Europa e in America, ma l'Asia…».
Nel recente incontro con i diplomatici accreditati presso la Santa Sede, il Papa era tornato a parlare della Corea del Sud: «In occasione del 50esimo anniversario delle relazioni diplomatiche con la Repubblica di Corea», ha detto, «vorrei implorare da Dio il dono della riconciliazione nella penisola, con l'auspicio che, per il bene di tutto il popolo coreano, le Parti interessate non si stanchino di cercare punti d'incontro e possibili soluzioni».
Anche monsignor Pietro Parolin, segretario di Stato di papa Francesco, ha pregato per la pace tra Corea del Nord e Corea del Sud nel corso di una messa che ha celebrato il 19 dicembre al pontificio collegio coreano, in una delle sue primissime uscite pubbliche dopo la nomina, in occasione del 50esimo anniversario dell'avvio dei rapporti diplomatici tra Santa sede e Corea meridionale. Monsignor Parolin ha affermato, a conclusione dell'omelia: «Rivolgiamoci a Dio chiedendo di renderci sempre più docili ma invochiamo anche il dono della pace tra le due Coree e il rispetto dei diritti umani in ogni parte dell'isola» auspicando altresì «che non ci si stanchi di trovare vie di dialogo, che in particolare non cessino gli aiuti umanitari alle popolazioni sofferenti» e «che prevalga in tutti la capacità di riconoscerci fratelli di un unico popolo». Parolin, infine, ha elevato una preghiera affinché «i santi coreani sostengano gli sforzi di tutti gli uomini e di tutte le donne di buone volontà per la pace in Corea».
Proprio nei giorni scorsi, inoltre, il governo della Corea del Sud ha fatto sapere che «farà tutto il possibile» per sostenere la Chiesa cattolica locale e agevolare una visita di Papa Francesco nella penisola. Ad affermarlo è stato il primo ministro di Seoul, Chung Hong-won, durante un incontro con l'arcivescovo della capitale mons. Andrea Yeom Soo-jung. L'incontro era stato organizzato dall'ufficio del premier per presentare le congratulazioni dell'esecutivo al presule, nominato da Francesco fra i 19 nuovi cardinali che saranno creati a Roma durante il Concistoro del prossimo 22 febbraio.
Francesco è stato invitato anche nelle Filippine e in Sri Lanka ma, ha spiegato padre Lombardi, non ci andrà sicuramente quest’anno. «È vero che il Papa è stato invitato, ma il viaggio non è allo studio per il 2014», ha detto il portavoce vaticano precisando che «non è allo studio» neanche l'ipotesi di un viaggio del Papa a Sarajevo.
Intanto va delineandosi il programma della visita papale in Terra Santa che si terrà dal 24 al 26 maggio prossimi e toccherà Giordania, Palestina e Israele, e in particolare Amman, Betlemme e Gerusalemme, dove al Santo Sepolcro il Pontefice parteciperà a un incontro ecumenico con tutte le chiese cristiane alla presenza del patriarca di Costantinopoli Bartolomeo. Il Papa visiterà anche lo Yad Vashem, il Muro del Pianto e la Spianata delle Moschee. Non andrà invece a Nazareth.