La parola chiave è riconciliazione. E
il Papa la pronuncia appena arrivato a Colombo, capitale dello Sri
Lanka, Paese ferito dalla guerra civile, che fatica a guarire, dopo
anni di democrazia bloccata e inchiodata al rancore tra gruppi etnici
e a nessuna elaborazione di una memoria condivisa di verità su
quanto accaduto tra il 1983 e il 2009, anni di conflitto spaventoso e
sanguinoso. Per aiutare la riconciliazione i vescovi dello Sri Lanka
hanno invitato papa Francesco e lui immediatamente ha posto il
problema, cifra del viaggio a vent’anni dalla missione di Karol
Wojtyla.
Bergoglio all’aeroporto, in una cerimonia di benvenuto che
si è protratta più a lungo del previsto, facendo saltare il
successivo incontro privato con i vescovi del Paese, ha chiesto
collaborazione, ascolto e rispetto e ha sottolineato il ruolo
essenziale delle religioni: «L’incapacità di riconciliare le
diversità e le discordie, antiche o nuove che siano, ha fatto
sorgere tensioni etniche e religiose, accompagnate frequentemente da
esplosioni di violenza», ha detto. «Per molti anni lo Sri Lanka ha
conosciuto gli orrori dello scontro civile, ed ora sta cercando di
consolidare la pace e di curare le ferite di quegli anni. Non è un
compito facile quello di superare l'amara eredità di ingiustizie,
ostilità e diffidenze lasciata dal conflitto. Si può realizzare
soltanto superando il male con il bene e coltivando quelle virtù che
promuovono la riconciliazione, la solidarietà e la pace. Il processo
di risanamento richiede inoltre di includere il perseguimento della
verità, non con lo scopo di aprire vecchie ferite, ma piuttosto
quale mezzo necessario per promuovere la loro guarigione, la
giustizia e l'unità».
Poi ha insistito sul ruolo delle
religioni, anche se la guerra civile non è stata affatto una guerra
di religioni tra indù tamil e buddisti cingalesi, ma nella quale le
fedi sono state usate come pretesti per lo scontro. Il Papa ha
detto di essere convinto che le «varie tradizioni religiose hanno un
ruolo essenziale nel delicato processo di riconciliazione». E ha
aggiunto che «la diversità non deve essere vista come minaccia, ma
come fonte di arricchimento verso la giustizia, la riconciliazione e
l’armonia sociale».
Papa Bergoglio è stato accolto all’aeroporto
dal nuovo presidente Sirisena, che ha vinto le elezioni presidenziali
la scorsa settimana con un programma di governo incentrato sulla
riconciliazione politica e sociale a differenza dello sconfitto
presidente Rajapaksa, che invece ha sempre legato il potere alla
vittoria sui tamil e al trionfalismo dell’etnia cingalese.
In agenda, per martedì pomeriggio
previsto un incontro proprio con il neo presidente e poi con i
diversi rappresentanti religiosi del Paese.