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Il Papa sulla riforma della Curia: «L'obiettivo è l'armonia»

12/02/2015  Al via il Concistoro che dovrà esaminare la sintesi dei lavori del Consiglio dei 9 cardinali sul nuovo assetto della Curia. Papa Francesco avverte: «La riforma non è fine a se stessa» ma un mezzo per «favorire maggior armonia tra i dicasteri e gli uffici nella trasparenza che qualifica la autentica sinodalità e la vera collegialità»

Un discorso breve che traccia le linee su cui si è mossa e si muoverà la riforma della curia. Papa Francesco apre i lavori del concistoro formato da 227 cardinali (ma ne erano presenti 165) provenienti da tutto il mondo e dice subito che «la sintesi per la nuova costituzione apostolica per la riforma della curia è frutto di un lavoro che ha tenuto conto anche dei suggerimenti dei capi dicastero» e sottolinea che «la meta da raggiungere è sempre quella di favorire maggiore armonia nel lavoro dei vari dicasteri, per una più efficace collaborazione in quella assoluta trasparenza che nella Chiesa deve caratterizzare la sinodalità e la collegialità». Chiesta dalla maggioranza dei cardinali nelle congregazioni preparatorie al conclave che lo ha eletto quasi due anni fa, la «riforma della curia non è fine a se stessa», ma è «un mezzo per  dare forza alla testimonianza, per promuovere l'evangelizzazione e un più profondo spirito ecumenico, per incoraggiare un dialogo più costruttivo con tutti».
Il Papa sottolinea ancora che la «comunione si esprime nella collegialità» e che obiettivo della riforma è anche quello di arrivare a una «maggiore trasparenza» perfezionando «ancora di più l'identità della curia romana, ossia quella di coadiuvare il Successore di Pietro nell’esercizio del suo supremo ufficio pastorale per il bene e il servizio della Chiesa universale e delle Chiese particolari. Esercizio col quale si rafforzano l’unità di fede e la comunione del popolo di Dio e si promuove la missione propria della Chiesa nel mondo».
I lavori sono poi proseguiti, ha sintetizzato padre Lombardi al termine della mattinata, con le relazioni del cardinale Maradiaga, coordinatore del Consiglio di cardinali e di monsignor Semeraro, segretario del C9. All'ordine del giorno le due proposte di nuove Congregazioni che dovrebero raggruppare i Pontifici consigli e le accademie, la modalità di coordinamento e moderazione della curia, la funzione della segreteria di Stato, il concetto di sinodalità e di collegialità. I cardinali hanno anche discusso dei rapporti tra curia romana e conferenze episcopali e la natura e le funzioni della curia stessa.

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