Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 10 ottobre 2024
 
dossier
 

Il Papa sulla riforma della Curia: «L'obiettivo è l'armonia»

12/02/2015  Al via il Concistoro che dovrà esaminare la sintesi dei lavori del Consiglio dei 9 cardinali sul nuovo assetto della Curia. Papa Francesco avverte: «La riforma non è fine a se stessa» ma un mezzo per «favorire maggior armonia tra i dicasteri e gli uffici nella trasparenza che qualifica la autentica sinodalità e la vera collegialità»

Un discorso breve che traccia le linee su cui si è mossa e si muoverà la riforma della curia. Papa Francesco apre i lavori del concistoro formato da 227 cardinali (ma ne erano presenti 165) provenienti da tutto il mondo e dice subito che «la sintesi per la nuova costituzione apostolica per la riforma della curia è frutto di un lavoro che ha tenuto conto anche dei suggerimenti dei capi dicastero» e sottolinea che «la meta da raggiungere è sempre quella di favorire maggiore armonia nel lavoro dei vari dicasteri, per una più efficace collaborazione in quella assoluta trasparenza che nella Chiesa deve caratterizzare la sinodalità e la collegialità». Chiesta dalla maggioranza dei cardinali nelle congregazioni preparatorie al conclave che lo ha eletto quasi due anni fa, la «riforma della curia non è fine a se stessa», ma è «un mezzo per  dare forza alla testimonianza, per promuovere l'evangelizzazione e un più profondo spirito ecumenico, per incoraggiare un dialogo più costruttivo con tutti».
Il Papa sottolinea ancora che la «comunione si esprime nella collegialità» e che obiettivo della riforma è anche quello di arrivare a una «maggiore trasparenza» perfezionando «ancora di più l'identità della curia romana, ossia quella di coadiuvare il Successore di Pietro nell’esercizio del suo supremo ufficio pastorale per il bene e il servizio della Chiesa universale e delle Chiese particolari. Esercizio col quale si rafforzano l’unità di fede e la comunione del popolo di Dio e si promuove la missione propria della Chiesa nel mondo».
I lavori sono poi proseguiti, ha sintetizzato padre Lombardi al termine della mattinata, con le relazioni del cardinale Maradiaga, coordinatore del Consiglio di cardinali e di monsignor Semeraro, segretario del C9. All'ordine del giorno le due proposte di nuove Congregazioni che dovrebero raggruppare i Pontifici consigli e le accademie, la modalità di coordinamento e moderazione della curia, la funzione della segreteria di Stato, il concetto di sinodalità e di collegialità. I cardinali hanno anche discusso dei rapporti tra curia romana e conferenze episcopali e la natura e le funzioni della curia stessa.

Multimedia
Papa Francesco e papa Benedetto insieme al Concistoro
Correlati
Card. Ravasi: La mia idea di cultura
Correlati
Papa Francesco e papa Benedetto insieme al Concistoro
Correlati
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo