MARIO V. - Perché papa Francesco ha detto che la Chiesa cattolica non potrà mai accettare il sacerdozio femminile essendo questa la volontà di Dio?
Per comprendere questa e altre posizioni della Chiesa cattolica, dobbiamo tener conto della sacramentalità della comunità credente, che, in questo caso, si esprime nella metafora sponsale, che chiama la Chiesa sposa di Cristo (sposo). Chi esercita il sacerdozio ministeriale lo fa in persona Christi, ossia è lo sposo che agisce nei confronti della sposa. Se questo è il senso teologico del ministero sacerdotale, riservato a persone di sesso maschile, va pure aggiunto che la struttura fondamentale dei sacramenti non la inventa la Chiesa, né il Papa o un Concilio, ma viene ricevuta dalla Rivelazione stessa, attestata nelle Scritture Sante: il pane e il vino della cena eucaristica o l’acqua del battesimo provengono dalla Parola di Dio e nessuno ha autorità di modificare queste strutture portanti della sacramentalità, neppure il Papa. Va poi tenuto presente che il ministero sacerdotale non è un privilegio, né esprime una superiorità sul popolo di Dio, al cui sacerdozio appartengono sia uomini che donne, ma un servizio. In quanto tale e, se così compreso e vissuto, non toglie nulla al genere femminile, dato che la vocazione di tutti, e per la quale ci realizziamo umanamente e cristianamente, è la santità, che non è preclusa ad alcuno.