Le tre “parabole della
misericordia”, quella della pecora smarrita, quella della moneta perduta
e quella del padre e dei due figli, il figlio “prodigo” e il figlio che
si crede giusto, “parlano della gioia di Dio”, cioè di “perdonare!”. Lo
ha detto stamattina Papa Francesco, all’Angelus. Nella “gioia di un pastore che ritrova la sua
pecorella”, “di una donna che ritrova la sua moneta” e “di un padre che
riaccoglie a casa il figlio”, “c’è tutto il Vangelo, c’è tutto il
Cristianesimo!”. Ma, ha avvertito il Pontefice, “guardate che non è
sentimento, non è ‘buonismo’! Al contrario, la misericordia è la vera
forza che può salvare l’uomo e il mondo dal ‘cancro’ che è il peccato,
il male morale, spirituale. Solo l’amore riempie i vuoti, le voragini
negative che il male apre nei cuori e nella storia”.
Gesù è “tutto
misericordia, tutto amore: è Dio fatto uomo. Ognuno di noi è quella
pecora smarrita, quella moneta perduta; ognuno di noi è quel figlio che
ha sciupato la propria libertà seguendo idoli falsi, miraggi di
felicità, e ha perso tutto”. Ma “Dio non ci dimentica, il Padre non ci
abbandona mai. Rispetta la nostra libertà, ma rimane sempre fedele. E
quando ritorniamo a Lui, ci accoglie come figli, nella sua casa, perché
non smette mai, neppure per un momento, di aspettarci, con amore. E il
suo cuore è in festa per ogni figlio che ritorna”. (segue)
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Il pericolo è
“che noi presumiamo di essere giusti, e giudichiamo gli altri”, “anche
Dio, perché pensiamo che dovrebbe castigare i peccatori”, invece di
“perdonare. Allora sì che rischiamo di rimanere fuori dalla casa del
Padre!”, ha osservato il Papa. “Se nel nostro cuore non c’è la
misericordia, la gioia del perdono - ha chiarito -, non siamo in
comunione con Dio, anche se osserviamo tutti i precetti”. È “l’amore per
Dio e per il prossimo che dà compimento a tutti i comandamenti”. Per il
Pontefice, “se noi viviamo secondo la legge ‘occhio per occhio, dente
per dente’, non usciamo dalla spirale del male. Il Maligno è furbo, e ci
illude che con la nostra giustizia umana possiamo salvarci e salvare il
mondo”.
In realtà, “solo la giustizia di Dio ci può salvare! E la
giustizia di Dio si è rivelata nella Croce: la Croce è il giudizio di
Dio su tutti noi e su questo mondo”. Ma come ci giudica Dio? “Dando la
vita per noi! Ecco - ha sottolineato - l’atto supremo di giustizia che
ha sconfitto una volta per tutte il Principe di questo mondo; e questo
atto supremo di giustizia è proprio anche misericordia”. Poi a braccio
ha aggiunto: “Vi chiedo una cosa adesso: in silenzio tutti, pensiamo a
una persona con cui non stiamo bene, con cui siamo arrabbiati e a cui
non vogliamo bene e in silenzio in questo momento preghiamo per questa
persona e diventiamo misericordiosi con questa persona”.