«La storia ha dimostrato a sufficienza che la libertà e la uguaglianza» da sole, senza la «fratellanza», sfociano facilmente in «conformismo, individualismo, ma anche interessi», «odio e violenza». Dedica la catechesi del mercoledì ai fratelli, papa Bergoglio, e davanti a circa 9mila fedeli presenti in piazza San Pietro, ribadisce che senza la fraternità, nella quale i cristiani devono essere da esempio dimostrando come si ama un fratello e una sorella, il mondo resta ostaggio di guerre e divisioni.
«Sappiamo che quando il rapporto fraterno si rovina, quando si rovina questo rapporto fra fratelli, apre la strada ad esperienze dolorose di conflitto, di tradimento, di odio», ha detto il Papa. «Il racconto biblico di Caino e Abele costituisce l’esempio di questo esito negativo. Dopo l’uccisione di Abele, Dio domanda a Caino: “Dov’è Abele, tuo fratello?”. È una domanda che il Signore continua a ripetere in ogni generazione» Per il cristianesimo, ha spiegato, la fratellanza va oltre i legami di parentela: «La fratellanza è una cosa grande, pensare che tutti e due, tutti i fratelli hanno abitato il grembo della stessa mamma durante nove mesi, vengono dalla carne della mamma! E non si può rompere la fratellanza. Pensiamo un po’, tutti conosciamo famiglie che hanno i fratelli divisi, che hanno litigato, pensiamo un po’ e chiediamo al Signore per queste famiglie - forse nella nostra famiglia ci sono alcuni casi - perché il Signore ci aiuti a riunire i fratelli, ricostituire la famiglia».
Poi ha indicato nella “premura”, nella “pazienza”, nell’“affetto” – per esempio quelli con sui si circonda in famiglia “un fratellino o una sorellina più deboli”, magari portatori di handicap – il faro che fa risplendere il valore della fraternità: «Il legame di fraternità che si forma in famiglia tra i figli, se avviene in un clima di educazione all’apertura agli altri, è la grande scuola di libertà e di pace. In famiglia, fra i fratelli si impara la convivenza umana, come si deve convivere in società. Forse non sempre ne siamo consapevoli, ma è proprio la famiglia che introduce la fraternità nel mondo».
Infine, ha riflettuto sulla fraternità quando da familiare diventa “internazionale”: «Pensate che cosa diventa il legame fra gli uomini, anche diversissimi fra loro, quando possono dire di un altro: ‘Eh, questo è proprio come un fratello, questa è proprio come una sorella per me!’. È bello questo, è bello! La storia ha mostrato a sufficienza, del resto, che anche la libertà e l’uguaglianza, senza la fraternità, possono riempirsi di individualismo e di conformismo, anche di interesse».
Alla fine dell’udienza, il Papa ha invocato una soluzione pacifica per la Libia: «Possa la comunità internazionale trovare soluzioni pacifiche alla difficile situazione in Libia», l’auspicio dopo aver ricordato i copti uccisi 3 giorni fa «per il solo fatto di essere cristiani. Il Signore li accolga nella sua casa e dia conforto alle loro famiglie e alle loro comunità. Preghiamo per la pace in Medio oriente e nel Nord Africa, ricordando tutti i defunti, i feriti, i profughi»