Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
mercoledì 16 ottobre 2024
 
 

Il Papa: «Pace, frutto del perdono»

07/04/2013  «Pace a voi»: in occasione della preghiera del Regina Coeli, Jorge Mario Bergoglio commenta questo passo del Vangelo. Oltre centomila persone

Alcuni arrivano anche in bicicletta, fin dal primo mattino. Complice anche la giornata di sole, piazza San Pietro si riempie presto di passeggini e giovani famiglie. Alla fine, le persone sono oltre centomila. Quando il Papa si affaccia dalla finestra del palazzo apostolico si srotolano gli striscioni. Pochi minuti per commentare l’augurio pasquale riportato dal Vangelo di Giovanni: «Pace a voi!». «Non è un saluto», sottolinea papa Francesco, «e nemmeno un semplice augurio: è un dono, anzi, il dono prezioso che Cristo offre ai suoi discepoli dopo essere passato attraverso la morte e gli inferi. Dona la pace, come aveva promesso: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi” (Gv 14,27). Questa pace è il frutto della vittoria dell’amore di Dio sul male, è il frutto del perdono. Ed è proprio così: la vera pace, quella profonda, viene dal fare esperienza della misericordia di Dio».


E ricordando che oggi. domenica in albis,  è anche la domenica della misericordia (così volle il beato Giovanni Paolo II), il Papa, al termine del Regina Coeli, ha salutato i pellegrini che «hanno partecipato alla Messa presieduta dal cardinale vicario di Roma nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, centro di devozione alla Divina misericordia». Misericordia e pace, ma anche «beatitudine della fede», sono le parole che il Papa usa in questa domenica. Riferendosi a coloro che, a differenza di Tommaso, «non hanno visto e hanno creduto», papa Francesco spiega: «Chi erano questi che avevano creduto senza vedere? Altri discepoli, altri uomini e donne di Gerusalemme che, pur non avendo incontrato Gesù risorto, credettero sulla testimonianza degli Apostoli e delle donne. Questa è una parola molto importante sulla fede, possiamo chiamarla la beatitudine della fede. “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto” Questa è la beatitudine della fede! In ogni tempo e in ogni luogo sono beati coloro che, attraverso la Parola di Dio, proclamata nella Chiesa e testimoniata dai cristiani, credono che Gesù Cristo è l’amore di Dio incarnato, la Misericordia incarnata. E questo vale per ciascuno di noi!».

Poi l’indicazione del compito specifico della Chiesa: perdonare i peccati. Il Santo Padre ha salutato i neocatecumenali che cominciano una missione nelle piazze di Roma. E, rivolto a tutti, ha sottolineato: «La Chiesa è mandata da Cristo risorto a trasmettere agli uomini la remissione dei peccati, e così far crescere il Regno dell’amore, a seminare la pace nei cuori, perché si affermi anche nelle relazioni, nelle società, nelle istituzioni», a «non avere paura di essere cristiani e di vivere da cristiani», a «portare la Buona Notizia, in ogni ambiente di vita, “con dolcezza e rispetto”», come ricorda la prima lettera di Pietro, «Andate sulle piazze e annunciate Gesù Cristo». Infine l’invito alla preghiera, dopo aver ricordato che oggi pomeriggio ci sarà la messa in San Giovanni in Laterano, «che è la cattedrale del vescovo di Roma». «Preghiamo insieme la Vergine Maria», ha detto papa Francesco, «perché ci aiuti, vescovo e popolo, a camminare nella fede e nella carità, fiduciosi sempre nella misericordia del Signore. Lui sempre ci aspetta, sempre ci perdona quando andiamo da lui a chiedere perdono, abbiamo fiducia nella sua misericordia».

Infine, come ormai è abituato a fare, dà a tutti la benedizione: «Che il Signore vi benedica e buon pranzo!».

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo