Alcuni
arrivano anche in bicicletta, fin dal primo mattino. Complice anche la
giornata di sole, piazza San Pietro si riempie presto di passeggini e
giovani famiglie. Alla fine, le persone sono oltre centomila. Quando il Papa si affaccia
dalla finestra del palazzo apostolico si srotolano gli striscioni.
Pochi minuti per commentare l’augurio pasquale riportato dal Vangelo di
Giovanni: «Pace a voi!».
«Non è un saluto», sottolinea papa Francesco, «e nemmeno un semplice augurio: è un dono, anzi,
il dono prezioso che Cristo offre ai suoi discepoli dopo essere
passato attraverso la morte e gli inferi. Dona la pace, come aveva
promesso: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il
mondo, io la do a voi” (Gv
14,27). Questa pace è il frutto della vittoria dell’amore di Dio sul
male, è il frutto del perdono. Ed è proprio così: la vera pace, quella
profonda, viene dal fare esperienza della misericordia di Dio».
E
ricordando che oggi. domenica in albis, è anche la domenica della misericordia (così volle il beato Giovanni Paolo II), il Papa, al termine
del Regina Coeli, ha salutato i pellegrini che «hanno partecipato alla
Messa presieduta dal cardinale vicario di Roma
nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, centro di devozione alla
Divina misericordia».
Misericordia
e pace, ma anche «beatitudine della fede», sono le parole che il Papa
usa in questa domenica. Riferendosi a coloro che, a differenza di
Tommaso, «non hanno visto e hanno creduto»,
papa Francesco spiega: «Chi erano questi che avevano creduto senza
vedere? Altri discepoli, altri uomini e donne di Gerusalemme che, pur
non avendo incontrato Gesù risorto, credettero sulla testimonianza degli
Apostoli e delle donne. Questa è una parola molto
importante sulla fede, possiamo chiamarla la beatitudine della fede.
“Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto” Questa è la
beatitudine della fede! In ogni tempo e in ogni luogo sono beati coloro
che, attraverso la Parola di Dio, proclamata
nella Chiesa e testimoniata dai cristiani, credono che Gesù Cristo è
l’amore di Dio incarnato, la Misericordia incarnata. E questo vale per
ciascuno di noi!».
Poi
l’indicazione del compito specifico della Chiesa: perdonare i peccati. Il Santo Padre ha salutato i neocatecumenali che cominciano una missione nelle piazze di Roma. E, rivolto a tutti, ha sottolineato: «La
Chiesa è mandata da Cristo risorto a trasmettere agli uomini la
remissione dei peccati, e così far crescere il Regno
dell’amore, a seminare la pace nei cuori, perché si affermi anche nelle
relazioni, nelle società, nelle istituzioni», a «non avere paura di
essere cristiani e di vivere da cristiani», a «portare la Buona Notizia,
in ogni ambiente di vita, “con dolcezza e rispetto”»,
come ricorda la prima lettera di Pietro, «Andate sulle piazze e
annunciate Gesù Cristo».
Infine
l’invito alla preghiera, dopo aver ricordato che oggi pomeriggio ci
sarà la messa in San Giovanni in Laterano, «che è la cattedrale del
vescovo di Roma». «Preghiamo insieme la Vergine
Maria», ha detto papa Francesco, «perché ci aiuti, vescovo e popolo, a
camminare nella fede e nella carità, fiduciosi sempre nella misericordia
del Signore. Lui sempre ci aspetta, sempre ci perdona quando andiamo da
lui a chiedere perdono, abbiamo fiducia
nella sua misericordia».
Infine, come ormai è abituato a fare, dà a tutti la benedizione: «Che il Signore vi benedica e buon pranzo!».