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sabato 14 settembre 2024
 
 

Il Papa: preghiera è amicizia con Dio

03/10/2012  Nell’udienza generale Benedetto XVI ha sottolineato che il “luogo” in cui la Chiesa si rende più visibile è quello della liturgia.

«Nella nostra vita riserviamo uno spazio sufficiente alla preghiera?». Questo interrogativo, proposto da Benedetto XVI nell’udienza generale, è stato alla base della riflessione condotta oggi sul senso della vita di preghiera, che consiste «nell’essere abitualmente alla presenza di Dio e averne coscienza, nel vivere in relazione con Dio come si vivono i rapporti abituali della nostra vita, quelli con i familiari più cari, con i veri amici; anzi quella con il Signore è la relazione che dona luce a tutte le nostre altre relazioni».

La preghiera «trova la sua sorgente e il suo termine» nella liturgia, ha spiegato il Pontefice, e ha come obiettivo «guardare costantemente e in maniera sempre nuova a Cristo, parlare con lui, stare in silenzio con lui, ascoltarlo, agire e soffrire con lui». Si tratta di un processo graduale, di «un cammino che ci trasforma» mediante la progressiva immersione «nelle parole della Chiesa».

Per imparare a pregare e per crescere nella preghiera, è il suggerimento di papa Ratzinger, occorre guardare «al modello che ci ha insegnato Gesù, il Padre nostro. Vediamo che la prima parola è “Padre” e la seconda è “nostro”. La risposta, quindi, è chiara: apprendo a pregare, alimento la mia preghiera, rivolgendomi a Dio come Padre e pregando-con-altri, pregando con la Chiesa, accettando il dono delle sue parole, che mi diventano poco a poco familiari e ricche di senso».

«Non si può pregare Dio in modo individualista», ha concluso, poiché «la liturgia non è un nostro “fare”, ma è azione di Dio in noi e con noi. Anche nella liturgia della più piccola comunità è sempre presente la Chiesa intera. Per questo non esistono “stranieri” nella comunità liturgica. In ogni celebrazione liturgica partecipa assieme tutta la Chiesa, cielo e terra, Dio e gli uomini».

Benedetto XVI ha ricordato che domani si recherà in visita al santuario di Loreto, a cinquant’anni dal celebre pellegrinaggio del beato Giovanni XXIII, e ha chiesto ai fedeli di unirsi a lui in preghiera «nel raccomandare alla Madre di Dio i principali eventi ecclesiali che ci apprestiamo a vivere: l’Anno della fede e il Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione. Possa la Vergine Santa accompagnare la Chiesa nella sua missione di annunciare il Vangelo agli uomini e alle donne del nostro tempo».

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