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domenica 15 settembre 2024
 
L'omelia
 

Il Papa: l’invidia e la gelosia sono il seme della guerra

24/01/2020  Messa mattutina a Casa Santa Marta: il «chiacchiericcio con se stessi» è come una «malattia» del cuore che porta a far crescere una «bolla di sapone»

L’invidia e la gelosia, alimentate dal «chiacchiericcio con se stessi», sono «il seme di una guerra»: è l’avvertimento di Papa Francesco, che invita i fedeli a guardare dentro di sé per scoprire che questi sentimenti, all’origine dell’antipatia, non hanno consistenza e scoppiano come «bolla di sapone».

Nella Messa mattutina a Casa Santa Marta, Jorge Mario Bergoglio è partito dalla lettura odierna, che descrive come si sgonfia la gelosia del re Saul verso Davide. «Le gelosie sono criminali – ha detto Francesco a quanto riportato da Vatican News – cercano sempre di uccidere». E a chi dice «sì, sono geloso di questo, ma non sono un assassino», il Pontefice ricorda: «Adesso. Ma se tu continui può finire male». La gelosia, in particolare, cresce «parlando con se stesso»: nel «chiacchiericcio con se stesso», il geloso «è incapace di vedere la realtà», e solo «un fatto molto forte» può aprirgli gli occhi: «Anche noi, quando ci viene l’invidia, la gelosia, facciamo così, eh! Ognuno di noi pensi: “Perché questa persona mi è insopportabile? Perché quell’altra non la voglio neppure vedere? Perché quell’altra…”. Ognuno di noi pensi perché. Tante volte cercheremo il perché e troveremo che sono fantasie nostre. Fantasie, che però crescono in quel chiacchiericcio con me stesso». Come avvenuto a Saul nella Bibbia. «E’ una grazia quando l’invidioso, il geloso, si trova di fronte ad una realtà che fa scoppiare quella bolla di sapone che è il suo vizio di gelosia o di invidia», ha detto il Papa.

L’esortazione del Papa è a vigilare su se stessi: quando «siamo antipatici con una persona, non le vogliamo bene» chiediamoci: «Cosa c’è dentro di me? C’è il tarlo della gelosia che cresce, perché lui ha qualcosa che io non ho o c’è una rabbia nascosta?»; dobbiamo «proteggere il nostro cuore da questa malattia, da questo chiacchiericcio con me stesso, che fa crescere questa bolla di sapone che poi non ha consistenza, ma fa tanto male»; e anche quando qualcuno ci viene «a sparlare di un altro», dobbiamo fargli capire che, spesso, non sta parlando con serenità, ma «con passione» e in quella passione «c’è il male dell’invidia e il male della gelosia». Non bisogna permettere al «chiacchiericcio» con se stessi di far crescere «la bolla di sapone» che porta «ad una guerra; una guerra domestica, una guerra di quartiere, una guerra di posti di lavoro». E si deve stare attenti al «tarlo»: «Quando sentiamo questa antipatia per qualcuno e chiediamoci: “Perché io sento questo?”». Chiedendo al Signore «n cuore trasparente che cerca soltanto la giustizia, cerca la pace. Un cuore amichevole, un cuore che non vuole uccidere nessuno, perché la gelosia e l’invidia uccidono».

 
 
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