Ventimila persone attese ad Alessano, circa quarantamila a Molfetta. C’è fermento e attesa in Puglia per l’arrivo di papa Francesco che venerdì mattina sarà in visita nei luoghi di don Tonino Bello nel 25° anniversario della morte. Alessano, in provincia di Lecce, è il paese di cinquemila animae dove don Tonino è nato e dove è sepolto. Molfetta è la diocesi di cui è stato Vescovo dal 1982 al 1992. «Spero che questo evento serva anche per i non credenti per fare degli insegnamenti di don Tonino una linea di condotta», dice il vescovo di Ugento, monsignor Vito Angiuli. Ad Alessano sono attese circa 20mila persone su un'area di 18mila metri quadri a disposizione. Durante la visita il Papa incontrerà una famiglia di rifugiati della Siria.
Si partirà con una veglia dei giovani, alla presenza di don Ciotti, la sera di giovedì 19, in piazza don Tonino Bello, a cui parteciperanno gli scout di tutta la provincia e i giovani delle parrocchie per un totale di 800 presenze. Dalla mattina l'attesa per l'arrivo del pontefice sarà scandita da preghiere, canti e testimonianze. Sul palco allestito sarà collocato anche il quadro originale della Madonna di Leuca venerata dal Papa e a cui il Santo Padre farà dono di un rosario in oro e onice. Tra i componenti delle delegazioni che Bergoglio saluterà ci saranno anche 20 ammalati, una famiglia di rifugiati della Siria e due giovani immigrati ospiti del Centro Accoglienza di Alessano. Tra i doni che saranno consegnati al Pontefice: un'offerta in denaro raccolta dalla diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca nelle comunità parrocchiali, un quadro in argento raffigurante la Vergine de finibus terrae venerata nel Santuario di Santa Maria di Leuca, una ferula in legno d'olivo da parte della Fondazione don Tonino Bello, prodotti di artigianato locale e prodotti alimentari tipici del territorio.
Il pastorale in legno d'ulivo di don Tonino Bello conservato a Molfetta
Il Papa a Molfetta con il pastorale in legno d'ulivo di don Tonino
A Molfetta sono attesi al momento 40mila fedeli (30mila hanno già richiesto il pass) a fronte di una capienza massima di circa 48mila persone nell'area portuale dove il Papa celebrerà la Messa. L'elicottero del Santo Padre atterrerà alle 10.15 nei pressi del Duomo, nell'area di massima sicurezza. Qui Papa Francesco salirà a bordo della papamobile e comincerà il suo percorso costeggiando il mare per poi passare davanti alla Capitaneria di Porto, la cattedrale, la villa comunale e raggiungere il palco dove sarà celebrata la Messa insieme con 60 vescovi. Il percorso in auto del Papa dovrebbe durare circa un'ora. «Ma il Santo Padre ci ha abituato alla sua imprevedibilità - ha sottolineato il questore di Bari, Carmine Esposito - e non è escluso possa scendere dalla papamobile per accarezzare i bambini o stringere la mano ai fedeli. Secondo il programma, alle 12.30-13 dovrebbe rientrare a Roma».
Sono 260 gli operatori dell'informazione accreditati. «È un'emozione incontenibile», sottolinea il vescovo di Molfetta, monsignor Domenico Cornacchia, «perché è una gioia di un territorio, di una regione laboriosa e di fede. La nostra terra di Puglia credo faccia scuola a molte altre regioni: è una emozione collettiva e noi ci auguriamo sia l'inizio di un rinnovamento del territorio, delle coscienze, dei credenti e non».
Il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, sottolinea che «la città si sta preparando con gioia, consapevole di vivere un momento di storia che va vissuta in prima persona perché solo così la si può trasmettere, dando un senso e un'anima. Il senso e l'anima», conclude, «sono le opere di don Tonino Bello, un grande vescovo della nostra città e di tutto il Meridione».
Durante la Messa, il Papa utilizzerà il pastorale in legno d’ulivo appartenuto e usato da don Tonino. Lo ha confermato monsignor Cornacchia. «Ho chiesto personalmente alla gendarmeria vaticana se il Santo Padre potesse. Mi hanno detto di sì. Quindi - ha aggiunto - è già pronto. È il pastorale che don Tonino ha usato, su cui è scolpito un ramoscello d'ulivo, e su cui c'è lo stemma di don Tonino: una croce alata. E il messaggio che noi vogliamo cogliere da questa circostanza del 25° anniversario della morte del servo di Dio - ha evidenziato il vescovo - è proprio questo: la croce non è mai pesante se noi mettiamo delle ali si suoi piedi, le ali della speranza, della fiducia e della gioia». Monsignor Cornacchia ha ricordato di aver «porto al Santo Padre, durante la conferenza episcopale italiana, il 22 maggio scorso, l'invito a venire a Molfetta: ci speravo - ha sottolineato - e finalmente questo desiderio si è avverato ed è una festa per tutti».