Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
sabato 19 aprile 2025
 
Papa Francesco
 

Il Papa non chiude lo Ior, lo riforma

07/04/2014  Nel comunicato vaticano si parla di un «piano» che verrà sottoposto alla prossima riunione, dopo Pasqua, del G8 dei cardinali, la commissione che sta lavorando ad una complessiva riforma della Curia romana. L'Istituto sarà meno autonomo rispetto al passato e integrato nel governo di tutte le attività economiche della Santa Sede

Lo Ior rimane, non si chiude e non cambia la sua natura. Bergoglio ha deciso, per ora, di continuare a servirsi dello Ior. La frase chiave del comunicato della Sala Stampa della Santa Sede emesso lunedì mattina è la seguente: «Papa Francesco ha approvato una proposta sul futuro dell’ Istituto Opere di religione (Ior), riaffermando l’importanza dello Ior per il bene della Chiesa Cattolica, della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano».
Dunque si tratta di una «proposta» che non vuol dire ancora una decisione definitiva. Piuttosto sembra essere una approvazione del lavoro fatto fin qui dalle diverse commissioni che hanno messo mano alla riforma dello Ior e al lavoro svolto dagli organismi interni dell’Istituto che lo hanno rivoltato in ogni suo più segreto aspetto per ridare «trasparenza» e soprattutto per impostare il lavoro dello Ior secondo «onestà».

Sono queste infatti le due parole utilizzate da Bergoglio quando sull’aereo di ritorno dal Brasile era stato interrogato dai giornalisti sul futuro dello Ior. Il Papa in quella occasione aveva detto in sostanza di non sapere come sarebbe finita la vicenda dell’Istituto, travolto da scandali vari, ma aveva insistito su «trasparenza e onestà». Adesso il quadro è più chiaro. Bergoglio ha deciso che lo Ior resta in vita, ma come ancora non si sa. Nel comunicato si parla di una «proposta» e di un «piano» che verrà sottoposto alla prossima riunione del G8 dei cardinali, la commissione che sta lavorando ad una complessiva riforma della Curia romana, prevista dopo Pasqua. Lo Ior in una sua nota parla di «forte accreditamento» e di «approvazione dall’alto del lavoro svolto dal management». Quasi che si sia trattato di uno scampato pericolo. Da quello che si può capire tuttavia lo Ior oggi sembra meno autonomo che nel passato sottoposto a verifiche continue e integrato in un sistema più ampio di governo di tutte le attività economiche della Santa Sede. Non è dunque la parole fine, anche se è chiaro che per il Papa lo Ior resta uno strumento prezioso, a patto però che sia usato bene. E per usarlo bene occorre onestà e trasparenza.

Multimedia
Cambio di guardia allo Ior, de Franssu subentra a von Freyberg
Correlati
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo