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domenica 27 aprile 2025
 
 

Il Papa: «Non mi dimetto. Vorrei andare a Kiev e anche a Mosca»

05/07/2022  L’intervista di Francesco all'agenzia Reuters: «Io malato di cancro? I medici non mi hanno detto nulla. È possibile che riesca ad andare a Kiev, forse a settembre. Vorrei andare anche in Russia per cercare di aiutare in qualche modo, mi piacerebbe andare in entrambe le capitali»

Smentisce di volersi dimettere, almeno per il momento, di essere malato di cancro e annuncia di voler andare a Kiev e a Mosca, forse già dopo l’estate. Papa Francesco sabato scorso ha rilasciato una lunga intervista al corrispondente dell’agenzia Reuters, Phil Pullella. L’incontro è durato circa 90 minuti.

Nel colloquio ha affrontato diversi temi, a cominciare dalle speculazioni circolate dopo l'annuncio della visita all'Aquila, il 28 agosto, dove è sepolto Celestino V, che si era dimesso nel 1294: «Non mi è mai passato per la testa di dimettermi. Per il momento no». Poi smentisce anche le voci secondo le quali sarebbe malato di cancro. I medici «non me l'hanno detto», replica con la sua consueta verve ironica.

E sulla crisi in Ucraina conferma che, per raggiungere il risultato della pace, vorrebbe andare a Kiev, «è possibile che riesca», dopo il viaggio in Canada, che si terrà a fine luglio. Quindi verosimilmente a settembre. «La prima cosa è andare in Russia per cercare di aiutare in qualche modo, ma mi piacerebbe andare in entrambe le capitali», aggiunge riferendosi al desiderio di andare anche a Mosca. Francesco ha riferito anche che ci sono stati contatti tra il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, e il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, su un possibile viaggio a Mosca. I segnali iniziali - ha detto il Papa - non sono stati buoni, perché Mosca aveva fatto sapere che non era il momento giusto. Il Pontefice ha lasciato comunque intendere che ora qualcosa potrebbe essere cambiato: «Ho pensato che se il presidente russo mi avesse dato una piccola finestra per servire la causa della pace...», ha detto lasciando in sospeso l'ipotesi.

In questo scenario si inserisce l'incontro interreligioso che si terrà in Kazakistan il 14 e 15 settembre. La partecipazione di Francesco, anche se ancora non annunciata ufficialmente, viene data per certa. E nella capitale Nur-Sultan, scrive l’Ansa, potrebbe esserci l'incontro con il Patriarca di Mosca Kirill, che si doveva tenere a Gerusalemme e poi rinviato proprio per la grave crisi in corso con l'Ucraina.

Sulle sue eventuali dimissioni, soprattutto in relazione all'annuncio della sua visita all'Aquila e al concistoro di fine agosto, il Papa nell’intervista alla Reuters è stato chiaro: «Tutte queste coincidenze hanno fatto pensare ad alcuni che la stessa “liturgia” - ha commentato Francesco riferendosi alle dimissioni di Celestino V - sarebbe avvenuta. Ma non mi è mai passato per la testa. Per il momento no, davvero».

Il Papa allo stesso tempo è tornato a dire che la possibilità di dimettersi sarà presa in considerazione, soprattutto dopo la scelta fatta da Benedetto XVI nel 2013, nel caso la salute gli rendesse impossibile continuare nel suo ministero, per il bene della Chiesa. Ma alla domanda su quando potrebbe accadere, ha risposto: «Non lo sappiamo. Dio lo dirà».

Il Papa il 3 luglio scorso nella Basilica di San Pietro (foto Reuters)

«Non è giusto eliminare una vita umana per risolvere un problema»

  

Francesco ha parlato dei problemi al ginocchio che lo hanno costretto a rinviare il viaggio in Africa e della necessità delle terapie e del riposo. Ha detto che la decisione del rinvio gli ha causato «molta sofferenza», soprattutto perché voleva promuovere la pace sia nella Repubblica Democratica del Congo che in Sud Sudan. «Il medico – ha aggiunto il Papa - ha detto di non farlo perché non ero in grado. Farò quello del Canada perché il dottore mi ha detto che con 20 giorni in più mi posso riprendere».

Il Papa, osserva l’intervistatore, ha usato un bastone per entrare nella sala di ricevimento al piano terra di Casa Santa Marta. E ha quindi fornito dei dettagli sullo stato del suo ginocchio, dicendo di aver subito «una piccola frattura» quando ha fatto un passo falso mentre un legamento era infiammato. «Sto bene, sto lentamente migliorando», ha aggiunto, spiegando che la frattura sta guarendo, aiutata dalla terapia con laser e magneti. «Adesso devo cominciare a muovermi per non perdere la muscolatura. Va meglio, va meglio».

Bergoglio ha poi toccato il tema della decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti che ha ribaltato la storica sentenza Roe contro Wade che stabiliva il diritto di una donna ad abortire, Francesco ha detto di rispettare la decisione ma di non avere abbastanza informazioni per parlarne da un punto di vista giuridico. Ma ha anche condannato con forza l’aborto, paragonandolo – come aveva già fatto molte volte in passato – all’“assunzione di un sicario”. «È una vita umana, questa è scienza. Chiedo: è legittimo, è giusto, eliminare una vita umana per risolvere un problema?»

Al Papa è stato anche chiesto di esprimersi sul dibattito in corso negli Stati Uniti sulla possibilità che un politico cattolico, personalmente contrario all’aborto ma che sostiene il diritto di scelta degli altri, possa ricevere la comunione. Alla speaker della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi, ad esempio, è stato proibito ricevere l’eucaristia dall’arcivescovo della sua diocesi, San Francisco, ma si comunica regolarmente in una parrocchia di Washington, e la settimana scorsa ha ricevuto la comunione da un sacerdote durante la Messa in San Pietro presieduta dal Pontefice. «Quando la Chiesa perde la sua natura pastorale, quando un vescovo perde la sua natura pastorale, questo causa un problema politico», ha commentato il Papa, «Questo è tutto ciò che posso dire».

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