Accoglienza, festa, missione. Sono questi gli elementi che hanno caratterizzato la Giornata mondiale della gioventù di Rio de Janeiro secondo papa Francesco che nell’udienza generale di mercoledì, la prima dopo la pausa estiva, ha tracciato un bilancio del suo viaggio in Brasile definendolo un «bel regalo» per lui «venuto dalle Americhe».
Poi, come aveva fatto in Brasile dal palco di Copacabana, ha iniziato a dialogare con i giovani presenti in piazza San Pietro: «A tutti i giovani vorrei chiedere con forza, ma io non so se oggi in piazza ci sono giovani: ci sono giovani in piazza? Ce ne sono alcuni? Vorrei, a tutti voi, chiedere con forza: volete essere una speranza per Dio? Volete essere una speranza per la Chiesa?», ha chiesto il Papa ricevendo un coro entusiasta di «sì». Poi ha aggiunto: «Un cuore giovane, che accoglie l’amore di Cristo, si trasforma in speranza per gli altri, è una forza immensa!».
Francesco, inoltre, ha rinnovato il mandato missionario invitando tutti i giovani a portare speranza al mondo: «Voi, ragazzi e ragazze, tutti i giovani, voi dovete trasformarci in speranza, trasformarvi in speranza! Aprire le porte verso un mondo nuovo di speranza», ha detto il Papa, «Questo è il vostro compito. Volete essere speranza per tutti noi? Pensiamo a che cosa significa quella moltitudine di giovani che hanno incontrato Cristo risorto a Rio de Janeiro, e portano il suo amore nella vita di tutti i giorni, lo vivono, lo comunicano. Non vanno a finire sui giornali, perché non compiono atti violenti, non fanno scandali, e dunque non fanno notizia. Ma, se rimangono uniti a Gesù, costruiscono il suo Regno, costruiscono fraternità, condivisione, opere di misericordia, sono una forza potente per rendere il mondo più giusto e più bello, per trasformarlo!».
Nelle parole del Papa è tornato il ricordo della moltitudine immensa di giovani che hanno affollato la spiaggia di Copacabana: «Un luogo simbolico, la riva dell’oceano, che faceva pensare alla riva del lago di Galilea», ha detto Francesco. «Sì, perché anche oggi anche il Signore ripete: “Andate…”, e aggiunge: “Io sono con voi, tutti i giorni”. Lo abbiamo sentito… Questo è fondamentale!».
Francesco ha anche sottolineato il significato dei 3 milioni di ragazzi che hanno partecipato alla Gmg: «Pensiamo», ha detto, «a che cosa significa quella moltitudine di giovani che hanno incontrato Cristo risorto a Rio de Janeiro, e portano il suo amore nella vita di tutti i giorni, lo vivono, lo comunicano. Non vanno a finire sui giornali, perché non compiono atti violenti, non fanno scandali, e dunque non fanno notizia. Ma, se rimangono uniti a Gesù, costruiscono il suo Regno, costruiscono fraternità, condivisione, opere di misericordia, sono una forza potente per rendere il mondo più giusto e più bello, per trasformarlo!».
Infine, ha concluso ricordando il senso autentico della Giornata mondiale e l’incontro con i giovani di tutto il mondo: «Cari amici, l’esperienza della Gmg ci ricorda la vera grande notizia della storia, la Buona Novella, anche se non appare nei giornali e nella televisione: siamo amati da Dio, che è nostro Padre e che ha inviato il suo Figlio Gesù per farsi vicino a ciascuno di noi e salvarci. Ha inviato Gesù a salvarci, a perdonarci tutto, perché Lui sempre perdona: Lui sempre perdona, perché è buono e misericordioso. Ricordate: accoglienza, festa e missione. Tre parole: accoglienza, festa e missione. Queste parole non siano solo un ricordo di ciò che è avvenuto a Rio, ma siano anima della nostra vita e di quella delle nostre comunità».
Al termine, il Papa ha
lanciato un appello a partecipare sabato prossimo, 7 settembre, alla speciale
giornata di digiuno e di preghiera da lui promossa per la pace in Siria,
in Medio Oriente e nel mondo intero: «Rinnovo
l'invito a tutta la Chiesa a vivere intensamente questo giorno, e, sin
d’ora, esprimo riconoscenza agli altri fratelli cristiani, ai fratelli
delle altre religioni e agli uomini e donne di buona volontà che
vorranno unirsi, nei luoghi e nei modi loro propri, a questo momento.
Esorto in particolare i fedeli romani e i pellegrini a partecipare alla
veglia di preghiera, qui, in Piazza San Pietro alle ore 19, per
invocare dal Signore il grande dono della pace. Si alzi forte in tutta
la terra il grido della pace!».